Tra i maggiori rischi legati al mondo delle criptovalute, c’è quello degli cyber attacchi che puntano al furto delle monete virtuali, ed Ethereum non si salva. Considerando che è una di quelle più famose, è una preda ghiotta per gli hacker, ma tra questi sembra esserci qualcuno con intenzioni particolari. Chiamarli hacker etici è esagerato, ma diciamo che hanno ancora una coscienza.
Restituire quello che è stato rubato
Circa un anno fa, una startup chiamata Coindash stava pianificando un’offerta di moneta iniziale, o meglio conosciuta come ICO. L’azione prometteva di portare milioni di dollari nelle tasca degli organizzatori, ma così non è stato, per lo meno in merito alle tasche di chi. Non appena le vendite sono iniziate infatti, un hacker è entrato nel sito web di Coindash sostituendo poi il legittimo indirizzo di Ethereum dell’ICO. Risultato? in pochi minuti la truffa aveva prodotto circa 43,000 etere, la moneta interna di Ethereum, per un valore stimato all’epoca di 7,4 milioni di dollari e di 37 milioni adesso.
Da quel giorno però, non a cadenze regolari, l’hacker si è messo a restituire le monete rubate agli aspiranti investitori di Coindash. A settembre erano stati restituiti 10.000 token di etere, meno di un quarto della somma iniziale. Venerdì scorso sono stati restituiti invece ben altri 20.000 token per un valore di, appunto, 17 milioni di dollari.
Perché stia facendo questo credo sia palese. L’hacker non si è limitato a rubare le monete, ma le avrà investite facendole fruttare per poi restituire man mano quello che avevo preso. Questa situazione ha confuso Coindash che comunque, ai tempi, aveva promesso di fornire i token agli investitori truffati e di avere i conto in regola. Tra l’altro, la allora startup ha in mente un alto progetto e l’attacco che ha subito non li fermerà dal portarlo avanti.