Green Deal europeo: arrivano le regole per il ripristino della natura, Italia contro

Lo scopo del G7 che si è tenuto in Puglia ha visto i sette paesi più potenti del mondo prendere un impegno importante: quello di aiutare la natura. Combattere i cambiamenti climatici e d’obbligo per favorire l’umanità, che sta affrontando infatti un bruttissimo momento. Parte proprio da qui l’idea di avviare il cosiddetto Green Deal europeo.

Quello che stupisce è che nella votazione avvenuta il 17 giugno, l’Italia avrebbe votato contro. Tramite le parole della viceministra per l’Ambiente, Vannia Gara, il Governo si è detto insoddisfatto riguardo al testo legislativo che contiene i miglioramenti indicati. Il tutto perché la normativa non fa che aumentare gli oneri economici ed amministrativi nei confronti del settore agricolo.

Green Deal europeo: l’obiettivo è ripristinare gli habitat in cattive condizioni

Con l’approvazione del nuovo Green Deal europeo, gli Stati membri si impegnano a ripristinare almeno il 30% di tutti gli habitat che versano in cattive condizioni. Il tutto andrà fatto entro il 2030. È previsto anche il ripristino di almeno il 20% di tutte le aree terrestri e marittime dell’Unione Europea sempre entro lo stesso periodo.

Ad esprimersi in merito all’accordo raggiunto dopo la votazione di maggioranza è stato il ministro della transizione climatica, dell’energia, dell’ambiente e della democrazia partecipativa appartenente al governo della regione di Bruxelles-Capitale, Alain Maron:

Sono felice per l’approvazione della legge sul ripristino della natura, accordata tra il Parlamento europeo e il Consiglio quasi un anno fa. È il risultato di un lavoro intenso che ha dato i suoi frutti. Non possiamo permetterci pause nella protezione del nostro ambiente. Oggi, il Consiglio dell’UE ha deciso di ripristinare la natura in Europa, proteggendo così la biodiversità e migliorando la qualità della vita per i cittadini europei. È nostro compito affrontare con urgenza il problema del collasso della biodiversità in Europa e permettere all’Unione europea di onorare i suoi impegni internazionali. La delegazione europea potrà partecipare con orgoglio alla prossima COP“.

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