A volte, si sa, “l’abito non fa il monaco” ed è alla sostanza delle cose che bisogna guardare. Ma quando si tratta di applicazioni, specie se tradotte, anche il naming ha la sua importanza.
Questo avviene, più in generale, per qualunque ambito. Ma quando si tratta di applicazioni mutuate da altre lingue e quindi tradotte per adattarsi all’italiano, allora bisogna stare ancora più attenti, per evitare di incorrere in imbarazzanti gaffe.
Questo può succedere tanto agli sviluppatori novelli quanto ai grandi e affermati colossi, come Microsoft che ha lanciato, sul suo store ufficiale per Windows 8, un’applicazione dal nome piuttosto equivoco.
Evidentemente allo staff Microsoft sembrava un’idea geniale quella di fondere le due parole “Ink” (inchiostro) e “Calculator” (calcolatrice), per indicare la nuova applicazione per Windows 8 e Windows RT che consente di effettuare velocemente i calcoli, sfruttando un efficace riconoscimento della scrittura manuale.
L’applicazione, così denominata “Inkulator“, ha riscontrato immediatamente un enorme popolarità, ma purtroppo non tanto per le sue utili funzionalità quanto per la buffa gaffe che ha causato a Microsoft, al momento derisa da molti utenti che, giustamente, si chiedono come sia possibile che un colosso di tali dimensioni non abbia in dotazione per Microsoft Italia un team di dipendenti che si occupi di controllare queste ed altre inopportune discrepanze nelle traduzioni di nomi e descrizioni delle app.
E se invece ne fosse dotato, allora sarebbe proprio il caso di licenziarlo!