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Il bug di Facebook fa preoccupare il Garante per la privacy

Poche ore fa vi informavamo sul bug che i tecnici di Norton hanno scoperto sul noto social network e di certo la notizia non è passata inosservata visto la privacy quanto sia considerata importante

Sono stati condivisi e-mail e telefono di circa sei milioni di utenti Facebook. C’erano altri indirizzi mail nei dati scaricabili, ma non erano collegati a persone iscritte a Facebook né a nomi precisi”  ha dichiarato Facebook in un comunicato ufficiale ammettendo la fuga di informazioni

Il bug metteva letteralmente a nudo i dati di milioni di utenti e il Parlamento e il Garante per la privacy, massime autorità per la garanzia dei dati personali hanno iniziato a preoccuparsi della cosa.

Il Garante ha quindi intimato l’azienda del social network a fornire entro e non oltre il 20 di luglio ulteriori informazioni sull’accaduto e sulle modalità di trattamento dei dati personali degli utenti. Più precisamente ha chiesto

“una stima del numero totale di utenti italiani, di Facebook e non, interessati dalla indesiderata comunicazione dei dati a causa del bug”

e Infine

“se gli utenti siano informati che i contatti della propria rubrica possono essere  acquisiti e trattati da Facebook, o che lo siano i propri dati, se presenti nella rubrica di un altro utente, e se il bug e il trattamento dei dati abbia interessato anche non utenti di Facebook, e se questi siano informati della possibilità che i propri dati possono essere acquisiti e trattati da Facebook, se presenti nella rubrica di un altro utente”.

Oltretutto il Governo italiano sembra ci stia andando giù pesante sull’accaduto infatti oltretutto il deputato Pdl Maurizio Bianconi ha chiesto di presentare un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno.

Insomma l’Italia sta bacchettando per bene Facebook ma dopotutto la privacy degli utenti dovrebbe essere tutelata al 100% visto l’importanza della stessa, se questa sicurezza viene meno verrebbe a mancare di conseguenza la fiducia degli utenti nei social network in generale.

Di sicuro comunque ora il social network più popolare del mondo dovrà dare delle spiegazione e nulla toglie che potrebbero esserci serie conseguenze giudiziarie.

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Pubblicato da
MarKo