Google: “Prendiamo molto seriamente la privacy e la sicurezza dei nostri utenti; le notizie apparse in questi giorni che dicono il contrario sono semplicemente false. Abbiamo introdotto in Gmail funzionalità di privacy e sicurezza all’avanguardia”.
Ecco come il colosso tranquillizza i suoi 400 milioni di utenti, dopo le accuse mosse da alcune associazioni di consumatori, le quali in alcune frasi hanno fatto intendere che google violasse la privacy, le frasi incriminate sono in una nota di Consumer Watchdog, nella quale si affermava che coloro che decidono di “girare le proprie informazioni a terze parti” non dovrebbero aspettarsi che tali informazioni rimangano private.
“La citazione in questione – chiarisce un portavoce -, erroneamente attribuita a Google, viene da una sentenza della Corte Suprema Americana del 1979, anno in cui Google non esisteva nemmeno. Usarla per far sorgere sospetti verso Google è molto fuorviante”.
Qui segue la rassicurazione per i 400 milioni di utenti, che come si sa G. si è sempre interessato alle tematiche della privacy, certo come molte altre aziende guadagna coni dati utenti quali ricerche o comunque statistiche per le ricerche sul web che vengono poi rivendute a società per fini statistici pubblicitari o ricerche di mercato, ma ovviamente essi sono totalmente anonimi e la privacy è garantita da Google.
Dal canto suo però John Simpson, project director dell’associazione, “se quello che afferma pubblicamente” sulla tutela della riservatezza è vero, allora “Google dovrebbe modificare la memoria difensiva e smettere di leggere e analizzare il contenuto delle e-mail inviate al suo sistema”.