Come ben sappiamo, Facebook è stato perennemente al centro di diversi dibattiti sulla sua gestione della privacy al quanto oscura se non totalmente privata, ebbene dopo le critiche Facebook apre le sue porte per svelare come essa è effettivamente rispettata o gestita!
Nei primi mesi del 2013, Facebook ha riscontrato un vero boom di domande per richiedere informazioni degli utenti da parte dei governi, esse sono state oltre 25 mila, di cui ne sono state approvate davvero pochissime.
1705 sono richieste italiane per 2306 iscritti, ma il primato va agli USA, con ben 12mila domande per 21mila utenti formulate per ragioni di ovvia sicurezza nazionale o ovvie indagini.
Facebook ha concesso l’accesso ai suoi archivi per il 79% dei casi agli usa, e per il 50% dei casi all’italia, e solo nei casi in cui sia stato previsto dalla legge dato che Facebook è tenuto a divulgare informazioni solo in quel caso.
In un comunicato i portavoce:
“Come evidenziato nelle scorse settimane, gestiamo tutte le richieste di dati provenienti dagli enti governativi attraverso procedure molto rigorose”, ha spiegato il General Cousel di Facebook, Colin Stretch, “siamo convinti, infatti, che questo processo rappresenti una misura a protezione dei dati dei nostri utenti e imponga agli organi governativi di inviare richieste per l’ottenimento di informazioni sugli utenti complete e altamente conformi dal punto di vista giuridico. Vagliamo ogni richiesta attentamente e richiediamo una descrizione completa delle motivazioni giuridiche e fattuali”, ha sottolineato Stretch, “contrastiamo molte di queste richieste, respingendole quando rileviamo delle mancanze giuridiche e restringendo la portata di quelle troppo vaste o vaghe.
Inoltre come abbiamo già affermato in diverse circostanze, siamo convinti che sia possibile proteggere i cittadini affiancando la trasparenza all’impegno degli enti governativi”, ha proseguito il General Cousel di Facebook, “la chiarezza di quest’ultimi e la pubblica sicurezza non sono valori inconciliabili, ma ideali che possono convivere all’interno di società libere e che contribuiscono a renderci ancora più forti. Esortiamo con risolutezza tutti gli enti governativi a garantire una maggiore trasparenza in materia di sicurezza pubblica e continueremo a sostenere l’importanza di un’apertura maggiore”.