Quando si tratta di un nuovo smartphone siamo tutti in fibrillazione perché lo volgiamo quanto prima tra le mani per poterlo provare e gustarci tutte le nuove chicche che gli ingegneri sono riusciti a metterci dentro.
Quando si parla di Apple e di iPhone in particolare, però, si rasenta la follia. Decine di giorni in fila come ha fatto il ragazzo di Tokio facendo notizia in tutto il mondo, nottate in bianco davanti all’Apple Store e persino risse come avvenuto in California. Ormai un copione che si ripete ad ogni nuova uscita di iPhone a prescindere che si tratti di una novità, un semplice restyling o un aggiornamento.
Il commento a questi avvenimenti da parte di Tim Cook, l’amministratore delegato del colosso californiano, è stato il seguente “E’ una grande giornata. Le aperture in Europa e in Asia sono state fenomenali”.
La questione non è patteggiare per Apple o per Google, per iOS o per Android, ma rendersi conto che si tratta di smartphone, telefoni, oggetti che ci dovrebbero semplificare l’esistenza e non complicarcela. Come mi piace sempre ricordare quando si scatenano diatribe tra qual è il miglior sistema operativo: “non stiamo mica salvando vite umane”, forse, dovremmo sempre tenerlo a mente.
Il discorso sarebbe molto più lungo e implicherebbe anche questioni che esulano dallo scopo dei nostri articoli, ma un invito che mi sento di fare a tutti voi è di riflettere su tutto questo.