Nexus 5 è realtà ormai lo sanno tutti e anche se prezzo e prestazioni non sono per niente discutibili e sicuramente di ottima fattura molti sono rimasti delusi dalla capienza della batteria che non si ritiene sufficiente e ci si aspettava qualcosa di più. Qualcomm però come già successo con Galaxy Note 3 sembra avere cercato di risolvere il problema
Nexus 5 monta un chipset Snapdragoon 800 di Qualcomm proprio come molti altri terminali e in particolare come Galaxy Note 3. Proprio con quest’ultimo oltre alla CPU grazie a Qualcomm condivide anche una nuova tecnologia che promette di far risparmiare la batteria dei terminali che la supportano. Un chip installato all’interno del telefono chiamato RF360 (quello di Galaxy Note 3 era QFE1100) calibrerà la potenza del segnale necessario per agganciarsi alla rete dati evitando di “sparare” al massimo il campo di ricezione e quindi ridurre fino al 20% il consumo di batteria. Questo oltre tutto permetterà un minor riscaldamento dei componenti quindi una maggiore longevità nel tempo.
Naturalmente la durata del telefono non si limita solamente all’utilizzo della rete dati e telefonica però questo è di sicuro un passo avanti e una maggiore sicurezza nel risparmio energetico, croce di tutti gli smartphone purtroppo sopratutto nel caso di batterie non removibili.