Andy Rubin è colui che ha realizzato, creduto e portato avanti il lavoro sul sistema operativo per “cellulari intelligenti” anche quando tutto stava per essere archiviato per mancanza di fondi.
Andrew Rubin un ingegnere informatico statunitense sta pensando di realizzare un sistema operativo per fotocamere digitali in modo che gli utenti possano aggiungere nuove funzionalità grazie a delle applicazioni. Per questo sviluppa Sidekick un dispositivo le cui dimensioni iniziali sono quelle di una “caramella” (candy), ma si passa poi alla “saponetta” (bar of soap), con l’aggiunta di un modulo per la trasmissione/ricezione radio.
Siamo nel 1999 e lo sviluppo del web in mobilità come lo conosciamo oggi non è ancora nato e di conseguenza Rubin non pensa nemmeno alla telefonia come campo di sviluppo in cui applicare la sua idea.
Per portare avanti quindi la fase di sviluppo del proprio sistema operativo Rubin tiene una serie di seminari presso la facoltà di ingegneria di Stanford, siamo già nel 2002, dove fa un incontro che cambierà completamente la sua e le nostre vite. Incontra Page e Brin, i due fondatori di Google che sono interessati ad esaminare Sidekick.
Nel 2003 viene fondata Android Inc. da Andy Rubin, Rich Miner, Nick Sears e Chris White tutti provenienti dal web e dal mobile. Inizialmente la società operò in segreto, rivelando solo di progettare software per dispositivi mobili. Molto presto le ambizioni della piccola società si ridimensionarono al punto che stava per chiudere per l’esaurimento dei fondi a loro disposizione, ma grazie a Steve Perlman (ex ingegnere Apple), un amico intimo di Rubin, che finanzia con 10.000 dollari il progetto Android può continuare.
Nel 2005 Google porta avanti l’idea di realizzare qualcosa che porti il web ovunque, questo lo si vede con il finanziamento di due milioni di dollari al progetto di Nicholas Negroponte fondatore dei M.I.T. Media Laboratory, per la creazione di un laptop wireless dal costo di 100$ (stavano nascendo i tablet).
Rubin appreso di questo finanziamento da parte di Google volle un incontro con Page in cui probabilmente illustrò quello che oggi tutti conosciamo come smartphone. Il 17 agosto del 2005 Google
acquista Android Inc. con la precisa intenzione di entrare nel mercato della telefonia.Dopo più di un anno di anonimato il “robottino verde” viene presentato ufficialmente il 5 novembre 2007 dalla neonata OHA (Open Handset Alliance), un consorzio di aziende del settore Hi-Tech che include Google, HTC e Samsung, operatori di telefonia mobile come Sprint Nextel e T-Mobile, e produttori di microprocessori come Qualcomm e Texas Instruments Inc. Il primo dispositivo equipaggiato con Android che venne lanciato sul mercato fu l’HTC Dream (noto negli USA come G1), il 22 ottobre del 2008.
Nasce così il primo smartphone Android che però non ebbe la fortuna sperata, infatti, dopo poco tempo dal lancio fu interrotta la produzione, ma lo scopo principale era quello di gettare le basi per l’entrata nel mercato del sistema operativo Android, ormai proprietà di Google.
La creazione del consorzio fece travisare le intenzioni di Google che suscitò nei principali competitor commenti poco lungimiranti: Steve Ballmer (CEO di Microsoft) liquidò la cosa durante una conferenza in Giappone affermando che “…i loro sforzi sono solo parole su carta”, mentre il CEO di Nokia definì la cosa come “Un’altra piattaforma Linux”.
Google non era ancora pronta al mercato mobile e per non fallire ha gettato prima delle solide basi che l’hanno portata a dominare il mercato con oltre l’81% dei dispositivi mobili che montano l’OS Android contro il 12% di quelli con iOS.
Dal 2008 gli aggiornamenti di Android per migliorarne le prestazioni e per eliminare i bug delle precedenti versioni sono stati molti. Ogni aggiornamento o release, come ormai sappiamo bene, segue un ordine alfabetico e possiede la caratteristica di prendere il nome dai dolciumi. Il primo aggiornamento fu la versione 1.5 Cupcake seguita dalla versione 1.6 Donut, la 2.1 venne chiamata Eclair, la 2.2 Froyo (Frozen yogurt), la 2.3 Gingerbread, la 3.0 Honeycomb, la 4.0 Ice Cream Sandwich, la 4.1 Jelly Bean e infine la versione più recente la 4.4 Kit Kat.
Oggi Rubin si occupa di altro all’interno di Google, a capo di Android è passato Sundar Pichai.