google_maps_waze_more_countries-450x450
Vi sarete certamente chiesti, “ma google, come fa a sapere quanto tempo mi ci vuole per arrivare alla destinazione scelta su google maps?
Beh, come sempre Google ci da indicazione di come lavorano i suoi tools, spiegandoci in dettaglio come funziona l’ETA (Estimated Time of Arrival) ossia “tempo stimato di arrivo”!

Parla Richard Russel, un ingegnere di Google in un’intervista a Quora, spiegando tutto in maniera molto semplice.

Innanzitutto c’è da dire che l’ETA, è approssimativo, anche se a volte molto precisi, per funzionare innanzitutto di avvale dei limiti di velocità presenti su quella strada ovviamente, che vanno sempre rispettati, considera però anche “piccoli strappi alla regola”, come ad esempio, nel caso in cui su quella strada sia possibile sorpassare considera che un guidatore poco incline alle regole può sorpassarli per brevi istanti, appunto per sorpassare, oltre al calcolo della distanza tramite algoritmi davvero molto precisi e funzionali, ma anche ottimizzati (di recente Google ha rivelato come funziona il suo Big Table, il suo database ultra veloce e capace di processare migliaia e migliata di terabit al secondo!).

Google inoltre precisa che oltre a “valori fissi” si avvale anche di valori “variabili”, infatti nelle zone in cui è disponibile, controlla il traffico, ma anche il tempo reale calcolato in base ad utenti che hanno fatto parte, o comunque lo stesso tragitto, facendo una media dei loro tempi, al fine di ottenere il valore meglio approssimato.

Tutto il “segreto” che prima sembrava un qualcosa di incomprensibile, di veramente difficile da implementare, si è così dimostrato rispettare il pieno spirito google: semplicità ed efficienza!

Il tutto grazie ad una sola cosa: Google come sempre ha accesso ai migliori dati, ovviamente però si sa che il tempo stimato di arrivo è comunque approssimato, ma del resto chi può prevedere il futuro?
[via]

Articolo precedenteSensoria: arrivano i calzini tecnologici con sensori per il fitness
Articolo successivoI Google Glass? Sono solo l’inizio della rivoluzione!