Le applicazioni per smartphone e tablet hanno la caratteristica di non costare mai tantissimo e in media l’acquisto non supera mai i 5-10 euro. Ci sono stati dei casi però in cui un’applicazione è costata all’acquirente qualcosa come un migliaio di euro ma non per il costo del software in se stesso ma per l’addebito di contenuti in-app che prosciugano facilmente la propria carta di credito se non si sta attenti
Dopo alcune controversie avviate contro Google, l’azienda di Mountain View ha voluto aggiornare il proprio Google Play Store online per rendere più chiara l’identificazione di applicazioni con contenuti a pagamento in-app.
Da oggi infatti nello store Europeo e Americano sotto il pulsante per installare l’applicazione troveremo la nota “offre acquisti in-app” così da avvertire l’utente la possibilità di acquitare contenuti aggiuntivi direttamente nell’applicazione senza naturalmente nessun controllo da parte di Google.
Naturalmente all’interno delle applicazioni si deve stare in ogni caso molto attenti sopratutto quando si erano date le credenziali della propria carta di credito visto che le sorprese, sopratutto in mano a bambini o persone poco esperte, sono sempre dietro l’angolo. Gli acquisti in un’applicazione dopotutto sono paragonabili a quelli in uno store fisico con l’unica differenza che il prodotto acquistato potrebbe non vedersi subito. La miglior tutela in questi casi siamo quindi noi stessi e la nostra attenzione.