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Mentre tutti gli occhi sono puntati direttamente sulla vicenda che vede coinvolte Apple e Google, un’altra causa in tribunale, meno conosciuta globalmente ma pur sempre importante, ha lanciato un nuovo attacco contro il sistema operativo Android.

Oracle, nota azienda che ha ‘lanciato’ il linguaggio Java, avrebbe accusato Google di aver utilizzato nel software del proprio sistema operativo del codice protetto da copyright. La notizia già era emersa nel 2012, ma il processo era stato temporaneamente bloccato, in quanto un tribunale aveva stabilito che Oracle non poteva ritenere che le API Java fossero protette da copyright.

L’azienda, convinta della bontà della causa, ha deciso di presentare il ricorso alla Corte di Appello degli Stati Uniti, e recentemente il giudice Kathleen O’Malley ha dato ragione a Oracle, investendo di critiche il precedente tribunale.

Troviamo che il tribunale distrettuale non è per nulla riuscito a distinguere la differenza tra copyright ed azioni illecite. Partendo da questo, secondo il nostro parere i 37 pacchetti API di Java citati dall’accusante hanno diritto alla protezione del copyright. 

Google, dal canto suo, non ha rilasciato ‘grandi’ dichiarazioni, ha solamente affermato di essere ‘delusa’ dalla sentenza e che una simile situazione è solamente un ‘dannoso precedente per l’informatica e lo sviluppo software’.

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