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Come sappiamo, vi è una nuova tassa sugli smartphone, che sebbene sia molto piccola, infatti parliamo di pochissimi euro all’acquisto dello smartphone, non è poi tanto equa, soprattutto se consideriamo alcuni fattori, vediamoli!

Iniziamo con lo spiegare cosa sia questa tassa, ebbene, non è altro che una tassa per il diritto di tutti noi ad avere una copia digitale, una “copia in più” dei nostri contenuti, insomma, una tassa sulle copie di backup, ma c’è da dire, che non è una nuova tassa, infatti essa sarebbe stata prevista sin dal 2009, ma per colpa di leggi non formulate a dovere, o comunque, di problemi burocratici, non era mai stata attuata. Da pochi giorni è entrata in vigore, noi ovviamente la analizzeremo per capire se è davvero “equa” come dice il nome.

Per prima cosa, dobbiamo considerare altri stati europei in cui la stessa legge è in vigore, tra i quali Germania e Francia, che pagheranno rispettivamente per un storage da 16gb, 8 euro e 40 (francia) e ben 32 euro (la germania) mentre noi pagheremo circa 4 euro, il costo scenderà ovviamente per le memorie più piccole, ad un prezzo da 0.32 per la francia e 0.91 per la Germania, per storage da 4gb, mentre noi in italia per lo stesso storage pagheremo su per giù 20 centesimi.
Insomma, in europa, in cui da precisare, la legge non è “standard”, come ad esempio in inghilterra dove non è prevista tale tassa, siamo coloro i quali che pagheranno di meno (una volta tanto!).

La tassa ovviamente non colpisce direttamente gli utenti, ma andrà a colpire i produttori, i quali non vorranno essere penalizzati e riverseranno i costi sugli utenti, ed è qui il problema, la tassa dovrebbe garantire il giusto compenso a tutti i produttori di opere intellettuali per il loro lavoro, il che ovviamente è giusto, infatti bisogna cercare di difendere ad ogni costo questa categoria, da sempre molto penalizzata e poco difesa da leggi ed enti, ma c’è anche da dire che si andranno a penalizzare utenti che hanno il diritto, in quanto usano servizi di “cloud” di avere la propria copia su ogni dispositivo, pagando i relativi diritti, a volte anche con prezzi eccessivamente cari (anche se oramai possiamo dire che i prezzi sono diventati bassissimi).
Alla luce dell’ultimo ragionamento, si potrebbe dire che si è costretti a pagare due volte la stessa licenza, anche se non è proprio così.
C’è però da fare una piccolissima critica, infatti questa nuova tassa garantisce si, un compenso per le copie di backup (non quelle pirate che restano illegali!), ma siamo sicuri che tutti i soldi raccolti da ciò andranno in mano agli artisti emergenti, coloro i quali ne hanno più bisogno e non come sempre tra le mani dei più ricchi e famosi?

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