In questo articolo verranno illustrate alcune istruzioni da seguire per prolungare la durata della batteria del vostro dispositivo con a bordo Android Wear.
Problemi di batteria con Android Wear? Ecco alcune probabili soluzioni.
Se possedete uno smartwatch con Android Wear, o se lo possiede un vostro amico, o semplicemente se vi siete informati in rete sulle recensioni dei diversi dispositivi, avete notato che la batteria è il tallone d’Achille di questi piccoli gioielli. La costante ricarica effettuata attraverso la piccola base ogni sera non pare proprio comodissima. Non esistono (almeno per ora) caricatori universali dunque c’è il bisogno di portare sempre con se il dispositivo di ricarica.
Seguendo queste semplici istruzioni si può ovviare al problema della breve durata della batteria, prolungandone la durata stessa, in media, fino a due giorni. Tutte le persone sono diverse e diverse saranno a loro volta le modalità di utilizzo dello smartwatch. Seguendo questa breve guida si potrà godere per più tempo il proprio orologio intelligente addosso al polso piuttosto che sulla base di carica.
Parliamo di luminosità. Fa la differenza.
La luminosità elevata, benché consumi parecchia batteria, è purtroppo indispensabile in alcune circostanze, ad esempio sotto il sole. Sia sul Samsung Gear Live sia sul LG G Watch, i quali sono i dispositivi di punta della categoria, si fa fatica a vedere chiaramente lo schermo dello smartwatch. E si ha la sensazione che anche sul Moto 360 si avrà un’esperienza simile, salvo alcune sorprese. Avere una piccola batteria significa far funzionare il display non oltre circa i 9.000 nits.
Parliamo ora di risparmio di batteria.
Impostando la luminosità del display a 1, la durata della batteria aumenterà notevolmente. Si dovrà trovare il compromesso per cui la luminosità del display sarà adatta sia in condizioni di scarsa luminosità e sia in condizioni di luce elevata, in modo tale da non rinunciare ne alla visibilità (ovviamente) dello smartwatch, ne alla durata della batteria. Una ottima e ovvia soluzione sarebbe quella di implementare sui futuri dispositivi un sensore di luminosità, in modo da ridurla in automatico quando non è necessario un livello elevato della stessa, con conseguente impatto positivo sulla batteria. Speriamo di trovare questa funzione sugli smartwatch futuri.
Confrontando la luminosità dei due dispositivi sopra citati si nota che, nonostante i livelli di luminosità che si possono impostare sul LG G Watch siano 6, la luminosità del Samsung Gear Live, il quale ha 5 livelli di luminosità, sembra più performante rispetto a quella del G Watch.
La modalità “Always On”.
Nel software che riveste la maggior parte degli smartwatch, ossia Android Wear, c’è una impostazione chiamata “Always On“, tradotto Sempre Attivo. Con questa modalità sarà possibile visualizzare il display in ogni momento ma esso mostrerà tutto in bianco e nero ed oltretutto ad una bassa luminosità. Il vantaggio è ovviamente che si può visualizzare sempre l’orario e la presenza di notifiche. Effettuando un tap sullo schermo o sollevando il polso tutto tornerà alla normalità. Ovviamente se lo schermo rimane spento quando non si utilizza vi è un risparmio di un paio d’ore nel giro dei due giorni.
Dopotutto stiamo parlando, anche se digitali, di orologi e la loro funzione è quella di fare comportarsi come tali. Dunque se non si hanno problemi di far durare al massimo la batteria questa è una funzione comoda. Sta all’utente scegliere cosa è meglio per se stesso.
Disattivare le notifiche
Se non si ha bisogno di ricevere all’istante delle importanti notifiche, una soluzione per il risparmio della batteria potrebbe essere quella della disattivazione delle notifiche. Per disattivarle è necessario effettuare uno swype verso il basso dalla schermata principale ed esse rimarranno disattivate fino a che non saranno riattivate effettuando uno swype verso l’alto, sempre dalla schermata principale. Mentre le notifiche sono disattivate lo è anche la vibrazione, e lo schermo non si accende naturalmente poiché non arrivano notifiche. Tutto ciò comporta un risparmio di batteria.
Questo è un’ottima soluzione per risparmiare batteria se non si ha necessità di ricevere ogni minuto le notifiche sul proprio smartwatch. Anche in questo caso sta all’utente trovare il giusto compromesso tra il risparmio della batteria e le sue esigenze.
Si possono disattivare ad esempio quando abbiamo lo smartphone a portata di mano e non è necessario che le notifiche vengano visualizzate anche su Android Wear.
Dipende tutto dal numero delle notifiche.
La durata della batteria dipende dal numero delle notifiche ricevute e dalla costanza con cui si ricevono, è palese. Se si ricevono molte notifiche lo smartwatch avrà bisogno di una ricarica almeno una volta al giorno.
Avere le notifiche al polso è una novità ed è la caratteristica che differenzia i dispositivi dotati di Android Wear dalla concorrenza. Disattivandole si avrà al polso un dispositivo non sfruttato al massimo. Ciò non vuol dire che bisogna averle sempre attive o sempre disattive. Occorre avere l’accuratezza di attivarle solo quando necessario.
Tra le notifiche sono presenti anche le mail di Gmail e si può decidere quali ricevere tramite notifica, in modo tale da limitare il numero di notifiche sullo smartphone e di conseguenza sullo smartwatch, incidendo positivamente sulla batteria.
Ci vorrà del tempo per gestire al meglio la propria casella di posta elettronica, ma la batteria del vostro Android Wear ne godrà.
Conclusioni.
Ognuno utilizzerà lo smartwatch diversamente e sta ad ognuno trovare il giusto equilibrio, il giusto compromesso tra un uso producente del dispositivo Android Wear e la durata della batteria, in modo tale da tenerlo maggiormente al polso piuttosto che collegato alla base di ricarica.
E voi riuscite a gestire bene la batteria del vostro orologio intelligente?
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