Per tutti gli amici di TecnoAndroid: nonostante le scorse accuse che Xiaomi ha ricevuto per violazione della privacy dei propri utenti, adesso pare abbia fatto una nuova e brutta figuraccia.
La scorsa settimana il vicepresidente di Xiaomi Global, in base alle recenti accuse sulla violazione, ha cercato in tutti i modi di scusarsi e di chiarire tale avvenimento discolpandosi sulle varie indiscrezioni e sulle accuse rivolte nei confronti dell’azienda.
Ieri sono giunte però altre novità che lasciano discutere non poco Xiaomi. Infatti, su Weibo, è emersa una notizia (tra l’altro confermata) di alcuni dati di vendita “truccati” che risalgono allo scorso mese di dicembre.
COSA E’ ACCADUTO?
Stando a quanto riportato, Xiaomi lo scorso dicembre 2013 commercializzò sul mercato in Taiwan ben tre lotti di smartphone, precisamente il 9, il 16 e il 23 dicembre per una somma totale di ben 28.000 unità esaurite (suddivise in 10.000, 10.000 e 8.000) in un tempo record di soli 9 minuti e 50 secondi la prima unità, 1 minuto e 8 secondi la seconda e solamente 25 secondi la terza unità.
Ovviamente è intervenuto il governo taiwanese sostenendo che Xiaomi ha ingannato tutti i consumatori mettendoli sotto accusa in quanto le unità realmente vendute furono 9.339, 9.492 e 7.389.
Xiaomi ha così dovuto pagare una multa di ben 600.000 dollari taiwanesi ossia 15.000 euro. La truffa più grave riguarda però l’immagine dell’azienda, dove i numeri comunicati e quelli reali di vendita sono stati aumentati.
Xiaomi dopo la brutta figuraccia ha subito risposto confermando ufficialmente di aver alterato il numero di unità aggiungendo alle 25.520 conteggiate dalle autorità taiwanesi altre 1.750.
Cosa ne pensate? Si farà un esame di coscienza Xiaomi?