Grand Tour Project è un’applicazione che non poteva mancare sul Play Store, soprattutto in Italia dove il patrimonio artistico è immenso.
Grand Tour Project ha la grande ambizione di portare sugli smartphone e tablet di tutto il mondo le bellezze artistiche e architettoniche del nostro Paese, sotto forma di un’app che mostra video, immagini e testi sui monumenti italiani. L’app già dispone della documentazione relativa a circa venti monumenti ma è in continua espansione per ricoprire il più alto numero di monumenti possibile.
Uno degli aspetti che maggiormente distingue l’Italia rispetto agli altri paesi del mondo è lo sterminato quantitativo di Beni Culturali che ha la fortuna di possedere: una ricchezza di proporzioni smisurate e da sempre di difficile gestione per qualunque governo si sia affacciato sulla scena politica del paese.
I numeri sono davvero impressionanti considerando che ci sono almeno cinquemila tra musei, monumenti ed aree archeologiche, con 49 siti patrimonio dell’UNESCO; anche la movimentazione di denaro è importantissima dal momento che gli introiti derivanti dal settore museale e culturale in genere rappresentano poco meno del 6% del PIL, con un giro d’affari di circa 10 miliardi di euro l’anno.
Se è vero che l’attrattiva turistica non manca, tuttavia i servizi tecnologici offerti in relazione a tanta abbondanza sono decisamente scarsi. Il mondo digitale è ancora troppo poco presente all’interno del nostro patrimonio artistico sebbene il turista medio possieda ormai, nelle sue tasche, dispositivi mobili più imparentati con dei computer piuttosto che con i comuni telefonini.
Non è solo un problema relativo ad amministrazioni comunali poco sensibili alla questione o di corte vedute: anche inoltrandosi nell’offerta generata dal settore privato, la situazione non migliora di molto.
Scartabellando all’interno dei più celebri siti di app infatti, limitatamente al settore in questione, si possono trovare diverse soluzioni software con alcuni difetti caratteristici e ripetuti: spesso sono inerenti solo ad uno specifico bene culturale oppure sono offerte in un’unica lingua o si presentano con un contenuto multimediale di scarsa qualità. Ne consegue quindi che il turista medio, desideroso di apprezzare di più il Bel Paese per via digitale, si trovi lo smartphone completamente inondato di app che non lo soddisfano e che non gli permettono di apprezzare di più il nostro patrimonio storico.
In questo contesto si sono voluti avventurare quattro ragazzi di Rovigo, tutti animati dalla comune passione per l’informatica, il cinema e l’amore per la nostra storia creando non soltanto un’app diversa dalle altre ma un vero e proprio progetto in continua e costante espansione: il Grand Tour Project.
L’idea del fondatore Riccardo Santato, laureato in Conservazione dei Beni Culturali presso l’Università di Bologna, era semplice: creare un programma per dispositivi mobili che potesse geolocalizzare l’utente, fargli conoscere quanto di più bello da vedere ci fosse nelle vicinanze e proporgli quindi la visione di un documentario relativo al posto da visitare.
Le videoguide poi avrebbero dovuto essere davvero economiche, adatte a tutte le tasche con un prezzo di poco superiore ad un caffè espresso.
Obiettivi tanto ambiziosi non potevano essere sostenuti da un unica persona e così si è venuto a creare un team affiatato, in grado di immaginare e creare un prodotto software come non ce ne sono nel panorama italiano.
Il Grand Tour Project non è un applicativo relativo ad un singolo bene culturale, come centinaia di altre app disponibili sul mercato. Al contrario, propone al suo interno, per il momento, un catalogo di oltre una ventina di siti di interesse storico, con guide completamente autoprodotte. I documentari, girati in Alta Definizione FullHD (per poter gustare i particolari fin nel dettaglio) sono disponibili anche a diverse risoluzioni allo scopo di pesare di meno in fase di download ed essere facilmente fruibili anche su dispositivi con minori capacità tecniche.
Il team non si è concentrato solo sul mero aspetto delle riprese video ma ha compiuto anche un esteso lavoro di ripresa fotografica sul campo, che ha permesso la realizzazione di una pregevole serie di ricostruzioni 3D di alcuni significativi monumenti, allo scopo di coadiuvare la spiegazione ed evitare eccessivi tecnicismi divulgativi.
Grande attenzione è stata rivolta anche al comparto dei testi, con ricerche approfondite che tuttavia non risultano essere pedanti o rivolte ad un pubblico eccessivamente ristretto: lo stile descrittivo adottato è nel contempo lineare e semplice ma rigoroso. Le spiegazioni, oltre a delimitare gli aspetti architettonici e stilistici dei monumenti, sono intese a collocarli in un preciso spazio storico, allo scopo di catapultare lo spettatore in mondi spesso lontanissimi dal proprio presente.
L’apparato iconografico è infine corredato da immagini d’epoca, fotografie antiche e stampe, frutto di un’estesa rete di collaboratori presenti in tutto il mondo.
Nemmeno l’aspetto musicale è stato tralasciato, con composizioni originali create per l’occasione, che aiutano la descrizione.
Tutte le guide inoltre sono state tradotte anche in altre tre lingue (inglese, francese, tedesco), per permettere anche a turisti stranieri di apprezzare di più i siti visitati; la particolare architettura modulare del Grand Tour Project è tuttavia aperta anche alla futura traduzione in altri idiomi, come lo spagnolo e le lingue dell’Est.
Una caratteristica fondamentale dell’app, tale da costituire un unicum, è sicuramente quella di offrire i sottotitoli su tutti i documentari disponibili per l’acquisto; questa decisione è stata presa dal team per venire incontro al troppo spesso dimenticato mondo dei portatori d’handicap di tipo uditivo. Questa soluzione, inoltre, permette all’utente di visionare i filmati anche all’interno di ambienti in cui bisogna mantenere il silenzio, come chiese e mausolei: basta abbassare il volume, attivare i sottotitoli ed il gioco è fatto.
L’app è in continua e costante crescita: per vedere aumentato il numero dei punti d’interesse disponibili per la visione non serve assolutamente effettuare un upgrade dell’applicativo ma semplicemente attivarlo di tanto in tanto. Ecco dunque spiegata la presenza della parola Project nel titolo: un’idea di offerta turistica in un continuo e costante divenire, in cui il software è un contenitore unico sempre disponibile a riempirsi di nuovi posti da visitare nonché di servizi aggiuntivi che verranno implementati nel corso dello sviluppo. Tra le cose future ci sarà la possibilità di commentare le guide (ed esprimere un rating) oltre alla disponibilità di collegare efficacemente il proprio account al profilo personale sui social network, beneficiando quindi di offerte speciali.
Il tutto sempre in più lingue con contenuti di altissimo livello.
Il catalogo del Grand Tour Project comprende, al momento, alcuni dei posti più suggestivi del Nord Italia: particolare attenzione è stata riservata alla città di Ravenna, in cui tutti i monumenti di maggior rilievo sono stati filmati e resi immediatamente disponibili per la vendita.
Altri punti interessanti sono stati coperti nelle città di Padova, Verona, Venezia, Ferrara nonché in altri posti di minore afflusso di visitatori. Forse in quest’ultimi è racchiusa una delle caratteristiche più nobili del Grand Tour Project: il non volersi fossilizzare solo su monumenti celebri ma anche su alcune realtà locali, spesso superficialmente ignorate dalle tradizionali rotte turistiche, che possiedono al loro interno gioielli di natura storico-artistica. Per citare alcuni casi, l’Abbazia di Pomposa a Codigoro o il Tempio detto “La Rotonda” a Rovigo. Tipico del nostro paese, d’altra parte, è un certo gusto per la bellezza che ha pervaso un po’ tutta la penisola nel corso dei secoli, non limitandosi solo a certe specifiche zone. Il fenomeno dei Comuni e delle Signorie, tutto italiano, è stato in questo senso un motore potentissimo per l’abbellimento dei contesti urbani.
Esistono, pur tuttavia, alcune realtà che malgrado il loro essere inserite dentro a delle città d’arte, risultano sovente troppo poco note al grande pubblico: è il caso della Scuola Grande di San Rocco a Venezia.
In questo frangente, il team di sviluppo ha collaborato attivamente con la direzione della Scuola, creando due documentari visibili in maniera del tutto gratuita per chiunque. In tal modo, qualsiasi visitatore, anche comodamente seduto nella sua poltrona, si potrà stupire di fronte a quella che viene comunemente definita la “Cappella Sistina veneziana”. E magari, un domani, essere ingolosito a visitarla di persona, rendendo più completo l’apprezzamento di un’opera tanto mirabile e stupefacente.
L’interfaccia utente del programma è stata studiata per adattarsi automaticamente in funzione del dispositivo utilizzato, sia esso uno smartphone od un tablet, e presenta controlli facili ed intuitivi; anch’essa è disponibile in più lingue al pari dei documentari.
Responsabile della programmazione web ma sopratutto della realizzazione dell’app è Pietro Bello; già Direttore Operativo presso la Sistemi e Informatica s.r.l. di Rovigo, Pietro vanta un curriculum di tutto rispetto nel mondo dello sviluppo di database SQL e soluzioni informatiche, con collaborazioni importanti a livello nazionale (ValigeriaRoncato) ed internazionale (DotaCinema e LiveWorkshop).
Lo sviluppo dei testi e la ricerca delle fonti storiche sono affidati ad Erica Tonin. Dopo aver lavorato per brand ed editori importanti come Warner Bros, Winx Club, Edizioni Play Press, Giochi Preziosi, è divenuta responsabile delle pubbliche relazioni del Grand Tour Project, nonché curatrice dei sottotitoli.
All’apparato fotografico, al web-design e alla divulgazione dell’applicativo per tramite dei social networks troviamo Andrea Tonin. Fotografo professionista, lavora nel campo dell’Information Technology dal 1997, alternando la produzione di software con la creazione di grafiche per realtà importanti come MTV e la RAI. Coproduttore del software per la pre-visualizzazione edilizia “3D GeniuX”, per il Grand Tour Project è anche modellatore 3D ed animatore.
Regista, montatore, musicista, aiuto programmatore, autore dei testi e ricercatore: queste le mansioni affidate a Riccardo Santato, ideatore del progetto. Dopo la laurea conseguita nel 2002, ha lavorato prevalentemente per l’azienda di famiglia dove ricopre l’incarico di responsabile commerciale e titolare. La grande passione per il cinema unita ad un grande amore per la cultura italiana è alla base della creazione di questa nuova realtà software.
Il prodotto è in fase di ultimazione per piattaforme iOS 7 (iPhone e iPad), mentre è già terminato e disponibile per dispositivi basati su Android 4.0. L’interfaccia è molto semplice, una volta avviata viene richiesto un metodo di accesso tramite e-mail oppure il proprio account facebook.
Una volta scelto il metodo di log in che preferite sarete catapultati nel mondo dell’arte italiana, invidia di tutto il mondo.
Grand Tour Project è disponibile gratuitamente per il download sia sul Google Play Store che su Amazon AppStore.
Link Google Play: https://bit.ly/grandtourproject
Link Amazon AppStore: https://bit.ly/Amazon_GTP_ITA
Vi lascio al video che mostra una panoramica del funzionamento dell’applicazione Grand Tour Project.
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