google play
Google ha di recente emesso un piccolo annuncio nel suo portale per i developers, riguardante una nuova norma, norma atta a contrastare presumibilmente i precedenti tentativi di truffa sulle app, vediamola!

Da questa mattina, sulla dashboard dei developers di app del Play Store, è comparso uno strano avviso, ovviamente, in inglese, il quale recita:

Add a physical contact address Beginning September 30, 2014, you need to add a physical address to your Settings page. After you’ve added an address, it will be available on your app’s detail page to all users on Google Play. If your physical address changes, make sure to update your information on your Settings page.

If you have paid apps or apps with in-app purchases, it’s mandatory to provide a physical address where you can be contacted, as you are the seller of that content, to comply with with consumer protection laws. If you don’t provide a physical address on your account, it may result in your apps being removed from the Play Store.

Cosa vorrà mai dire?
Sicuramente ve lo starete chiedendo, ebbene, riguarda una nuova regola di Google Play, in base alla quale se siete developers, se insomma, sviluppate app, sarete costretti ad inserire anche il vostro indirizzo di casa, indirizzo che verrà ovviamente reso pubblico, crediamo, al fine di evitare eventuali altre truffe nelle applicazioni, grazie al fatto che l’indirizzo ben visibile, sarà un deterrente negli eventuali tentativi che potrebbero sfociare in modo ancora più facile e rapido in una denuncia, insomma, esattamente come si legge nel comunicato, tramite il quale Google ammette di voler aderire pianamente al “Consumer Law Protection”, ossia, una legge per la protezione del consumatore.

Come potete ben capire però, vi sono dei developers che non vorrebbero inserire il proprio indirizzo, per motivi di privacy si intende, visto e considerato, che non a tutti piacerebbe avere il proprio indirizzo di casa ben visibile sul web. Ovviamente ciò comporterà due buone notizie, una per i consumatori, che saranno tutelati, l’altra che probabilmente riguarderà solo ed esclusivamente le app a pagamento (o almeno, si spera) cosa che però farebbe spostare ancora di più la fonte dei guadagni sull’advertising.
Voi? Cosa ne pensate?
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