Probabilmente è una delle cause più famose e ovviamente, contorte a cui Google abbia mai preso parte, certo ogni compagnia al mondo ha prima o poi guai con la legge, ma questo è davvero un caso particolare, vediamone i dettagli!
Cosa ha di tanto particolare? Vi starete chiedendo, ebbene, sicuramente ricordate i guai che Google ha avuto in passato con il suo collezionare informazioni da reti Wifi “Pubbliche”, ossia, reti wifi che potessero essere rilevate durante una normalissima passeggiata in strada, ebbene, come ben sappiamo, Google voleva usare queste reti, o meglio, le info di queste reti, quali il MAC address, e ovviamente, il loro SSID, (due informazioni che devono per forza essere rese pubbliche per poter permettere ai proprietari delle stesse di connettersi) a scopi di geolocalizzazione, insomma, semplicemente leggere il nome e la targhetta delle reti wifi che incontriamo durante le nostre passeggiate e usarle come punto di riferimento, da qui potete intuire come mai, per migliorare la posizione, i servizi di localizzazione di Android chiedono di abilitare anche il wifi!
Peccato che durante questo progetto, Google non abbia tenuto presente una cosa, i proprietari delle reti wifi che non hanno protetto queste connessioni a dovere, lasciandole come potete immaginare, libere, aperte e ovviamente, con possibilità di poter leggere persino i dati che in esse circolavano!
Cosa può aver mai comportato questo? Semplice, una causa collettiva da parte delle persone vittima di questo “furto di dati”, fatto ovviamente accidentalmente dalle Google Cars, le quali intente a mappare queste reti durante il loro tragitto, si sono viste recapitare oltre al normale indirizzo della rete e ovviamente, informazioni pubbliche che non avrebbero fatto danno alcuno a nessuno, anche dati personali, persino alcune email in transito proprio quando la google car stava passando!
Google dal canto suo, ovviamente (beh, si spera) ha buttato via tali dati, in quanto inutili e persino dannosi al progetto, dichiarando ovviamente il clamoroso errore, questo però non è bastato alle parti interessate, le quali hanno chiesto risarcimenti per le informazioni “rubate” fino a 10 mila dollari.
La causa come potete immaginare è talmente contorta, che tutt’ora è ancora in alto mare, senza una sentenza definitiva e senza dettagli in merito, vi starete quindi chiedendo, ma allora gli sviluppi quali sono?
Beh, sarebbero saltati fuori due Hard Drive
Insomma, da un lato, un’azienda odiata dai molti per alcune pratiche sulla raccolta di dati, spesso eccessivamente invasiva, dall’altro, persone che per poca esperienza, non hanno protetto la propria rete, certamente non spetta a noi dare un verdetto, ma voi cosa ne pensate della vicenda?
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