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Display QHD e 4K: cerchiamo di capirci qualcosa

I display 4k sono la prossima frontiera della risoluzione che troveremo su smartphone e tabelt nel prossimo futuro, forse, a partire già dal 2015 con il Samsung Galaxy S6.

Ormai la risoluzione dei display dei nostri smartphone ha raggiunto livelli che non ci saremmo mai aspettati e credo che fino a poco tempo fa non avremmo di certo immaginato. Proprio perché i tempi di arrivo sembrano essere vicini cerchiamo di fare un po’ di chiarezza su terminologie e significati dei diversi formati, come sempre espressi in pixel, dei display dei dispositivi mobile.

Display QHD e 4K: cerchiamo di capirci qualcosa

Come si può vedere dall’immagine è evidente perché esista tanta confusione sulle risoluzioni dei display e queste sono quelle che già utilizziamo da anni con alcune recenti come le QHD, acronimo che sta per quad HD cioè quattro volte la risoluzione in alta definizione. La prossima frontiera come abbiamo detto è la risoluzione 4K e qui inizia la confusione in quanto confondono il QHD con il 4K che sono invece due formati completamente differenti.

Per capirci qualcosa dobbiamo mettere in campo le risoluzioni in termini di pixel, partiamo da quelle note e poi arriveremo a quelle future.

Risoluzione:

HD 1280 x 720p
FullHD 1920 x 1080p
QHD 2560 x 1440p
UHD 3840 x 2160p
4K 4096 x 2160p

In realtà le ultime due risoluzioni sono entrambe in 4K, l’UHD (ultraHD) altro non è che la risoluzione 4K in 16:9. La risoluzione in HD 1280 x 720p indica che sul display ci sono 1280 pixel sulle linee orizzontali e 720 pixel su quelle verticali, questo è ovviamente valido per qualunque tipo di risoluzione. Il QHD (2K), come detto, corrisponde a quattro volte l’HD, il calcolo si effettua moltiplicando i pixel verticali per quattro; l’UHD si calcola invece moltiplicando i pixel orizzontali cioè i 1920p, per esempio, della risoluzione FullHD per cui l’UHD o 4k in 16:9 corrisponde a due volte la risoluzione FullHD.

Precisazione. I 2K e 4K si riferiscono a 2000 e 4000 pixel rispettivamente che ne indicano il valore in cui vanno inquadrati i tipi di display non la quantità precisa con cui sono realizzati.

Mi rendo  conto che a questo punto si può generare un po’ di confusione perché per le risoluzioni in HD e FullHD o inferiori le definizioni sono abbreviate ai numeri di pixel inferiori quindi si parla di 720p per l’HD e 1080p per i FullHD, invece da QHD in poi si prendono come definizione i valori di pixel maggiori ed ecco perché 2K e 4K.

Detto questo, quando si parla di display la risoluzione non è l’unico valore da prendere in considerazione come tipo di display, dimensione della diagonale e densità dei pixel. La densità dei pixel indicata con ppi cioè pixel per pollice indica quanti pixel ci sono in un pollice di display, quanto più è risoluto il display tanti più pixel per pollice troveremo.

Ad esempio un display HD (720p) con diagonale da 4,3 pollici ha 342 ppi che diventano 312 ppi se la diagonale aumenta a 4,7 pollici. Un display da 5 pollici FullHD abbiamo 441ppi ormai quasi uno standard per i device da 5 pollici. Per un display come quello dell’LG G3 con diagonale da 5,5 pollici e QHD abbiamo una densità di 538 ppi, il Samsung Galaxy S5 LTE-A, anch’esso con un display QHD, con diagonale da 5,1 pollici è dotato di 571 pixel per pollice quadrato.

Naturalmente con risoluzioni in 4K i pixel per pollice diventano qualcosa di assurdo, ad esempio su un display da 4,7 pollici si arriva a 941 ppi, su un display da 5 pollici è pari a 881 ppi. Volete scoprire come si calcolano i pixel di un display? Guida: come calcolare la densità dei display

Tutto questo a primo impatto può sembrare fantastico, ma facciamo alcune considerazioni prima di esprimere un giudizio.

L’occhio umano sopra i 300 pixel non distingue più i pixel, questo è dimostrato scientificamente. Ora nel guardare un display non vi affrettate a dire che che le differenze si notano perché bisogna anche considerare le diverse tarature luminosità, saturazione, contrasto, temperatura, se il display è un IPS, un AMOLED o un Super AMOLED.

La cosa più importante da considerare è che più pixel un telefono deve generare, più il suo processore dovrà lavorare, il che significa un telefono più caldo più lento e che ha la durata della batteria peggiore, questo tenendo anche in conto l’utilizzo di processori più performanti e batterie più capienti.

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Pubblicato da
Gianni Fiore