A tutti è capitato di scervellarsi cercando di ricordare il titolo di una bella canzone ascoltata alla radio, oppure mentre eravamo in fila alle casse di un supermercato o ancora origliata di sfuggita passando davanti ad un locale pubblico.
Per fortuna, a suggerirci il titolo del brano adesso ci pensa lo smartphone! Proprio così: è sufficiente installare un’app per il riconoscimento musicale, mettere il nostro “orecchio digitale” in ascolto orientando il microfono verso la sorgente sonora e, in pochi secondi, sul display vedremo comparire non solo il titolo della canzone, ma anche la copertina dell’album, la foto del cantante, la valutazione data da altri ascoltatori e, in alcuni casi, anche il link per acquistare il brano on-line: una pacchia per tutti gli smemorati musicali come noi! Tra le migliori app musicali del genere possiamo annoverare sicuramente Shazam e SoundHound. Quale tra le due ha la maggiore sensibilità musicale? Per scoprirlo le abbiamo messe a confronto facendo loro “ascoltare” i brani della nostra playlist preferita, con risultati che neanche il più scaltro e veloce concorrente de “Il Musichiere” di Mario Riva avrebbe potuto ottenere!
Shazam vs SoundHound: qual è la migliore?
Sarebbe stato troppo facile testare le due app in una stanza insonorizzata: gli algoritmi di riconoscimento musicale di Shazam e SoundHound non avrebbero avuto problemi a riconoscere i brani musicali. Abbiamo quindi cercato di ricreare le tipiche condizioni di ascolto, con i normali rumori di sottofondo tipici della vita reale (traffico, squilli dello smartphone, rumori delle ventole del PC ecc.). Ovviamente i nostri test non pretendono di avere accuratezza scientifica, ma hanno fornito risultati sostanzialmente paritari tra le due applicazioni, con una leggera prevalenza di SoundHound per quanto riguarda la velocità di riconoscimento del brano (a abbiamo selezionato 10 brani stranieri e 10 italiani di ogni genere musicale): parliamo comunque di qualche attimo di differenza. Solo in due casi le app non sono riuscite a riconoscere il brano: SoundHound non ne ha voluto sapere di riconoscere “Morirò d’amore“di Giuni Russo, mentre per Shazam la versione acustica di “Echoes” dei Pink Floyd suonata da David Gilmour semplicemente non esiste! C’è da dire, comunque, che i risultati possono variare in funzione di molti parametri: per il riconoscimento sonoro, ad esempio, gioca un ruolo importante la sensibilità del microfono integrato nello smartphone (oltre, chiaramente, al rumore di sottofondo e alla qualità della sorgente sonora). Per quanto riguarda la velocità di riconoscimento, invece, abbiamo notato leggere differenze usando il Samsung Galaxy S2 e llPho-ne 4S dei nostri test, probabilmente a causa di una diversa potenza di calcolo dei due dispositivi. Ciononostante, è davvero incredibile scoprire come le due applicazioni riescano a riconoscere un brano “ascoltando” solo poche note (non necessariamente quelle iniziali, ma anche i ritornelli e i passaggi intermedi delle canzoni)!