LG G Watch R: recensione dello smartwatch/orologio con Android Wear

LG G Watch R è l’ultimo smartwatch con android wear di LG che ha in tutto e per tutto l’aspetto di un orologio.

Già dalla confezione di vendita e dal suo contenuto, visto durante l’unboxing, si capisce che l’intenzione di LG è quella di far pensare al probabile acquirente che il nuovo smartwatch LG è più un orologio che uno smartwatch ponendosi in netta contrapposizione con il primo G Watch.

LG G Watch R la nostra recensione

Estetica, materiali e display.

In effetti il G Watch R esteticamente è decisamente un orologio puro, poi quando si attiva il display le cose cambiano e si capisce chiaramente che ci troviamo tra le mani uno smartwatch nonostante le numerose watchfaces con le caratteristiche da vero orologio (non tutte).

Ottimo l’assemblaggio e la qualità costruttiva con il cinturino, un po’ piccolo, in pelle di nubuk che si può sostituire con qualunque cinturino con passo da 22mm. Il display è un P-OLED da 1,3 pollici con risoluzione 320×320 pixel, buona la luminosità sotto la luce del sole. Il peso è di soli 62 grammi, molto leggero e se non mi fosse un po’ stretto non si sentirebbe minimamente al polso.

Hardware e software.

Il G Watch R è dotato di un processore quad core Qualcomm Snapdragon 400 ARM Cortex-A7, da 1,2GHz, GPU Adreno 305, di 512 MB di RAM e 4GB di memoria interna. Il sistema operativo è Android Wear.

Il funzionamento è impeccabile anche se le notifiche vengono visualizzate solo su una parte del display senza alcun senso visto che la ragion d’essere degli smartwatch è proprio quella di visualizzare sul polso notifiche di messaggi, e-mail e chiamate quindi il senso di non visualizzarle a tutto schermo qual è? In questo modo non si riesce a vedere il display né per visualizzare l’ora né per leggere la notifica che richiede comunque il nostro intervento.

Come tutti gli smartwatch anche sul G Watch R le gesture sono l’unico modo per interagire con il dispositivo, oltre il tasto fisico per l’accensione e lo spegnimento.

Pur essendo dotato della certificazione IP67 contro acqua e polvere, se bagnato il G Watch R non riconosce più i tocchi e va completamente in tilt. Un altro problema riscontrato è che il comando vocale, con Google Now, per gli SMS fa un po’ come gli pare, scrive quello che vuole e non è detto che scriva sempre qualcosa facendo comunque partire il messaggio.

Decisamente ottima la durata della batteria da 410 mAh che supera quella degli altri smartwatch con Android Wear e in linea con quella del Gear S, arrivando fino a due giorni di utilizzo.

Migliorata anche la gestione dell’app fitness e novità per Play Music che ora può comandare sia la musica presente sullo smartphone che quella nella memoria del G Watch R che possiamo ascoltare tramite cuffie Bluetooth. Attivando la fotocamera di Google, inoltre, è possibile utilizzare l’orologio come un telecomando per scattare una foto e vedere l’anteprima sul display.

Troppo “leggera” la vibrazione che non sempre si riesce a percepire, difetto degno di nota visto che è il modo con cui viene segnalata una notifica.

Connettività.

Dotato di una porta Micro USB 2.0 sulla dock di ricarica che si aggancia tramite una calamita che non mantiene la dock in modo saldo al dispositivo, quindi bisogna fare attenzione a non muoverla troppo per non rischiare di non caricare il device.

La connessione con i dispositivi Android, con almeno la versione 4.3, avviene tramite bluetooth 4.0 ed è sempre immediata e stabile.

Sul G Watch R sono presenti molti sensori quali il sensore di movimento, giroscopio, bussola digitale, contapassi, barometro, sensore per il rilevamento delle pulsazioni cardiache.

PREZZO:

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Conclusioni:

LG G Watch R è uno smartwatch molto bello esteticamente, anche se il cinturino rimane molto rigido, ma che ha diverse problematiche che insieme a quella che può essere l’utilità di un tale dispositivo con Android Wear non ne fanno un acquisto molto intelligente.

Il prezzo varia dai 234 ai 269 euro, in linea con i dispositivi simili, ma eccessivo per quello che ha mostrato durante la nostra prova. Un punto di forza è certamente l’autonomia della batteria e la visibilità del display alla luce del sole. Display che però mostra tutti i suoi limiti proprio nella forma circolare occupata in parte proprio dalle notifiche.

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Pubblicato da
Gianni Fiore