Uno dei vantaggi di Android sia per gli sviluppatori che per gli utenti è la sua natura open source del progetto; alla base vi è AOSP, Android Open Source Project, che offre liberamente la possibilità a chiunque di scaricare il codice sorgente del sistema operativo, da cui ognuno può sviluppare una sua versione, un Fork.
Da un certo punto di vista quella di Google possiamo dire è la versione “originale” di Android, nel concreto però, rappresenta una delle tante versioni di Android in circolazione ognuna delle quali utilizza principi di funzionamento comuni e si caratterizza per l’aggiunta di componenti proprietari che variano per ogni singola build ad esempio vedi le versioni android inserite dai produttori di smartphone e tablet come Htc, Samsung,Xiaomi,Lg, Meizu, Huawei, Lenovo Motorola ecc. che hanno una propria interfaccia utente e alcune features che li distinguono; poi infine abbiamo una delle Custom Rom più famose del panorama Android, la CyanogenMod Rom che non è legata a nessuna casa produttrice di terminali ed è supportata da una comunità di sviluppatori, l’esperienza d’uso principalmente rimane quella stock di Google Android concentrandosi soprattutto sulle parti che necessitano di miglioramento e soprattutto riducendo la presenza di Google, infatti, CyanogenMod non offre nessun strumento proprietario di Big G, dando la possibilità di farne completamente a meno; nel caso invece non si può fare a meno del Play Store e delle altre applicazioni provenienti da Mountain View, basta installare il pacchetto GApps in modalità recovery, subito dopo il firmware principale. Questa infatti è una scelta adottata dalla società in quanto gli sviluppatori della custom Rom non sembrano affatto contenti di come si stia comportando Google, il cui controllo su Android si sta facendo sempre più ampio. Infatti Kirt McMaster, Cyanogen chief executive, ha affermato di voler “strappare Android dalle mani di Google”.
Quest’ultima sembra infatti intenzionata a compiere qualche passo, per avvicinarsi maggiormente al mondo AOSP e in generale all’open source, alla luce di quanto pubblicato sul Wall Street Journal, secondo cui quest’ultima starebbe investendo nel team di sviluppatori noto per la realizzazione della CyanogenMod Rom; infatti, sarebbe pronto un investimento di 70 milioni di dollari in Cyanogen Inc., la società che produce la famosa ROM. Questo fa di Microsoft un finanziatore minoritario della società, inoltre ciò fa pensare che sia stato stipulato un qualche tipo di accordo, per incentivare la crescita di CyanogenMod.
Secondo alcune indiscrezioni sempre del Wall Street Journal la situazione si presenta in maniera differente da quella dello scorso agosto, in cui si parlava addirittura di acquisizione; l’iniezione di liquidità proveniente da Redmond, può rappresentare un segno premonitore di questo scenario, o perlomeno una collaborazione profonda e duratura.
Anche se può sembrare una mossa autolesionistica da parte di Microsoft, che ha già la sua piattaforma mobile di cui preoccuparsi, molti analisti vedono questa partecipazione in Cyanogen un’ancora di salvataggio per la stessa, e la possibilità di farsi un terzo ecosistema più rilevante rispetto a Windows Phone. Inoltre, Microsoft ha rilasciato con successo le app dei suoi numerosi servizi per farli funzionare su numerose piattaforme. Questo collaborare da parte della società di Redmond comporterebbe molti vantaggi alla Cyanogen, una dei tanti è quello di vedere integrata nel sistema l’intera suite di Software del colosso, che andrebbe a sostituire i servizi di Google. Nell’attuale situazione, Windows Phone si trova nelle difficoltà che già più volte sono state analizzate: una quota di mercato globale che si attesta appena attorno al 3% e quasi completamente concentrata sulla fascia bassa del mercato, dove Nokia prima e Microsoft ora continuano a inserire nuovi Lumia. La partnership con Cyanogen, nonostante la presentazione ufficiale della scorsa settimana di Windows 10
per smartphone e in una situazione di difficoltà del proprio ecosistema come quella attuale, va a motivare la scelta di questo investimento e in generale degli accordi sottostanti, effettuati principalmente per cautelarsi qualora la sua piattaforma non sia apprezzata.Cyanogen ha aumentato la sua notorietà tra il 2013-2014 quando da grande comunità di sviluppatori si è trasformata in un vero e proprio business con la nascita della Cyanogen Inc.; divenendo non solo la Rom di riferimento per tutti coloro che fossero stati abbandonati al loro destino dai produttori dei terminali, ma anche la build Android impiegata come sistema di base dagli stessi produttori emergenti che credono nella bontà del progetto; ne rappresenta un esempio il dispositivo One prodotto in collaborazione con OnePlus con firmware Cyanogen preinstallato nativamente, poi ancora la MicroMax produttore emergente indiano che ha dotato i propri terminali della suddetta Rom.
Mc Master dichiara che più di 50 milioni di persone stanno usando una build CyanogenMod Android. Includendo i mercati in via di sviluppo, gli analisti stimano che fino al 37% dei terminali Android sono dotati di Rom Custom Android.
La strada per il successo di Cyanogen con un partner come Microsoft non sarà poi così lunga e ripida, in quanto il colosso di Redmond potrebbe rivelarsi un partner importante per lo sviluppo di Cyanogen Inc. Inoltre la preinstallazione delle app Microsoft su Cyanogenmod ROM, espanderà il potenziale bacino di utenza dei servizi della suddeta. Nel caso in cui Windows 10 per smartphone non abbia il successo sperato la partecipazione in Cyanogen Inc. rappresenterà un vero e proprio piano B, Microsoft potrà rilevare la piattaforma, rimodellare la build Cyanogenmod Android per renderla direttamente un prodotto Microsoft, in modo simile a come ha fatto Amazon .