Facebook: anche dopo morti continuate a vivere sul social network

Su Facebook ci sono tre milioni di utenti defunti secondo le stime degli analisti, vi siete mai chiesti che fine fanno questi account? Il problema è più serio di quanto si pensi e ha spesso creato non poco imbarazzo a Menlo Park che sembra aver trovato la soluzione nell’erede digitale.

“Facebook è un luogo per condividere e connettersi con amici e familiari. Per molti di noi, è anche un luogo per ricordare e onorare coloro che abbiamo perso. Quando una persona muore, il loro account può diventare un memoriale della loro vita, amicizie ed esperienze”. In questo modo esordisce il post sul blog ufficiale di Facebook, di Vanessa Callison-Burch, Product Manager, Jasmine Probst, Content Strategist and Mark Govea, Software Engineer, che introduce una nuova funzione del social network per gli account delle persone decedute.

Si chiama Legacy Contact ed è un vero e proprio erede digitale in grado di gestire l’account di chi trapassa a miglior vita. Immagini, video, post, note tutta la nostra vita digitale e non rimane in vita sul social network se nessuno conosce la password del nostro account, in questo modo si potrà decidere cosa fare del nostro profilo dopo la nostra dipartita. Si può decidere se sarà una persona della famiglia o un conoscente a gestire il nostro account oppure se dovrà essere completamente cancellato dalla rete.

Al momento la nuova funzione è disponibile sono negli Stati Uniti, ma sarà allargata presto a tutto il mondo. Per attivare il Legacy Contact basterà andare nelle impostazioni di sicurezza e designare il “fortunato” che potrà essere modificato in qualunque momento. Nonostante non in quel momento non saremo più su questa terra il delegato non avrà accesso a tutto il nostro profilo in questo modo i messaggi privati continueranno a rimanere tali.

Legacy Contact dovrebbe quindi aver risolto il problema degli account Facebook attivi post mortem per cui appena possibile andate a scegliere il vostro erede digitale, non si sa mai si potrebbe anche non fare in tempo.

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Pubblicato da
Gianni Fiore