Il display è l’elemento distintivo di smartphone e tablet, oltre che di pc, TV ecc., con nomi che forse non sempre comprendiamo fino in fondo e che, però, ne definiscono la tecnologia, la qualità, la densità dei pixel e persino la saturazione del colore o la luminosità, vediamo di conoscere meglio la miriade di display esistenti.
Il display è importante nella scelta di acquisto di uno smartphone, ma quello che prendiamo in considerazione è la sua dimensione e non il tipo montato che può rendere molto differente la nostra esperienza di utilizzo. Amoled, IPS, Super AMOLED, Retina, LCD, Clearblack sono alcuni dei nomi utilizzati che ne definiscono la tecnologia e non solo un’appartenenza ad un marchio piuttosto che ad un altro.
Smartphone: anatomia del display.
Iniziamo a definire i termini spesso utilizzati per descrivere gli schermi di smartphone che non sono sempre così chiari, vediamo quali sono quelli comunemente utilizzati dandone una breve descrizione.
Definizioni.
Retina Display: nome proprietario di Apple per il suo schermo LCD con una risoluzione di 1,136 x 640 pixel. Il nome Retina ha l’intento di richiamare alla mente quella dell’occhio umano.
HD Super AMOLED: nome dato da Samsung ai suoi smartphone con schermi ad alta definizione. Samsung ha registrato il marchio AMOLED per i suoi display che utilizzano la tecnologia OLED. Realizza anche display Super AMOLED e Super AMOLED Plus.
720p o HD: indica i display ad alta definizione, 1.280 per 720 pixel.
1080p o FullHD: risoluzione superiore all’HD (ma non il doppio come erroneamente spesso si crede), misura 1.920 pixel per 1.080 pixel.
Supersensibile o ultrasensibile: tecnologia che consente di utilizzare un touch screen con unghie o guanti.
PureMotion HD+: marchio Nokia per il suo display con risoluzione 1,280 x 768 pixel e varie proprietà.
ClearBlack: indica nei dispositivi Nokia un filtro antiriflesso applicato allo schermo.
Super LCD: nome di un prodotto che descrive uno schermo LCD fatto in un certo modo.
IPS: Un tipo di tecnologia dello schermo LCD conosciuta per la produzione di una migliore qualità delle immagini e angoli di visione più ampi, tra le altre caratteristiche.
QHD: sta diventando sempre più di uso comune e rappresenta la risoluzione pari a 4 volte quella HD pari a 2560 x 1440 pixel, introdotta sugli smartphone a partire dall’LG G3.
4k (2160p): anche se non esistono ancora smartphone con display 4k già se ne parla e saranno il futuro dei display presenti su dispositivi mobile. La risoluzione è pari a due volte quella FullHD con una risoluzione pari a 4096 x 2160 pixel, dai più dei 4000 pixel verticali nasce il nome 4k.
Com’è realizzato un display.
Credo sia utile capire il layout di un display prima di proseguire. Dando una descrizione
semplificata si può dire che gli schermi sono composti da diversi strati di materiale, partendo dal materiale di supporto su cui vengono posti altri strati comprendenti un elemento di illuminazione (come la retroilluminazione degli schermi LCD), e da un TFT thin-film transistor (sottile film di transistor), che utilizza la tensione dei transistor per mantenere i pixel del display illuminati fino a quando si aggiorna o si modifica l’immagine. Ci sono poi il pannello sensibile al tocco, vari film e filtri per ridurre il riflesso e il vetro di copertura, che spesso è legato allo strato tattile.
LCD versus OLED.
La scelta tra LCD e OLED non è semplice e dipende da molti fattori, esistono diverse scuole di pensiero al riguardo e ognuna a suo modo ha ragione di preferire una o l’altra tecnologia.
Gli LCD agiscono come valvole che consentono di variare l’ammontare di retroilluminazione da inviare all’osservatore; gli AMOLED/OLED utilizzano un approccio diverso Active Matrix Organic Light Emitting Diode (Diodo organico a emissione di luce a matrice attiva).
Ci sono pro e contro nell’utilizzo di uno o dell’altro, ma in poche parole, si può dire che gli LCD e gli OLED funzionano nel seguente modo:
– gli schermi LCD hanno una retroilluminazione sempre attiva; questa tecnologia richiede luce per creare neri, bianchi e i colori. Gli LCD di fascia alta producono colori più accurati, anche se i loro produttori a volte, intenzionalmente, calibrano i monitor LCD per la produzione di rosso, blu e le tonalità viola in modo più debole al fine di ridurre il consumo energetico del dispositivo. Gli LCD generalmente invecchiano più lentamente, con l’equilibrio tra luminosità e colore che regge abbastanza bene nel corso di migliaia di ore di utilizzo.
– l’OLED, d’altra parte, non richiede alcuna luce per produrre neri, ma solo per bianchi e colori. Pertanto, consente un consumo di batteria inferiore rispetto agli LCD. Gli OLED sono spesso considerati più luminosi e con tonalità dei colori più vive. Come effetto collaterale gli schermi OLED tendono a sovrasaturate il colore verde, hanno anche la tendenza ad invecchiare più rapidamente degli LCD, secondo gli esperti, il che significa che i colori rosso e blu si deteriorano più velocemente del verde, questo può ulteriormente sbilanciare l’equilibrio dei colori.
I display IPS.
Ad aumentare la confusione tra le diverse tecnologie contribuisce la presenza di diverse versioni di ciascuna. Ad esempio, IPS (In-Plane Switching) è un tipo di tecnologia premium degli schermi LCD caratterizzati da un ampio angolo di visione e da una maggiore nitidezza.
I display Super AMOLED.
Samsung realizza la maggior parte degli schermi dei sui smartphone con la tecnologia OLED, nominando la sua linea Super AMOLED.
Ogni pixel è composto di tre subpixel rosso, verde e blu che possono attivare e disattivare in combinazione per creare qualsiasi combinazione di colori supportati (tutti i subpixel accesi danno il bianco). Ci sono numerosi schemi per i subpixel. I display Super AMOLED (e HD Super AMOLED) utilizzano il layout PenTile di Samsung e il suo modello di subpixel rosso, verde, blu, verde (RG-BG). La matrice PenTile utilizza meno subpixel rossi e blu di quanto non siano i verdi ed ha anche un minor numero di subpixel rispetto al tipico schema RGB trovato negli LCD e schermi AMOLED utilizzate da altre società. Esaminando uno schermo PenTile da vicino potrebbe rilevare un’immagine granulosa quando si guarda un testo. Alcune persone preferiscono la disposizione dei pixel dei Super AMOLED Plus per creare un’immagine tecnicamente più nitida con tre subpixel per pixel, piuttosto che i due subpixel nella versione non-Plus che i telefoni di punta di Samsung, come il Galaxy S4 hanno.
Sebbene Samsung non mai fatto dichiarazioni in merito, un dipendente di Samsung (ma non Samsung Display) ha detto che i PenTile sono più duraturi. È anche più economico da realizzare rispetto ad un Super AMOLED Plus e ha alcune efficienze di risparmio della batteria, dato che ci sono meno subpixel che la batteria deve alimentare.
Densità dei pixel.
In generale, però, più pixel per pollice (ppi) significa migliore qualità delle immagini. Così su due schermi con uguale densità di pixel le immagini sono più nitide sul display più piccolo.
Detto questo, sappiamo che l’occhio umano non è in grado di distinguere più di 326 pixel per pollice. Schermi con risoluzioni FullHD in genere oscillano nel range dei 5 pollici con una densità di pixel compresa tra i 300 e i 400. La risoluzione QHD invece è presente su display con una diagonale che parte dai 5,5 pollici e ppi sopra i 500.
La densità dei pixel è un fattore importante nel quadro generale, ma è solo un aspetto dei tanti. E quando si tratta di confrontare la densità di pixel di uno smartphone con quello di un tablet, non è necessario avere la stessa alta densità per godere comunque di un’alta qualità dell’immagine. Un esempio lampante è quello dei televisori che con risoluzioni elevatissime, anche 4k, hanno densità molto basse, dato che si guardano da lontano offrono la stessa qualità di uno smartphone con densità di pixel molto elevata.
Luminosità e colore.
Con gli smartphone, come per i televisori, ad alta definizione gli occhi delle persone sono spesso attratti da immagini più luminose e colori più brillanti e saturi, anche se non sono reali. Proprio per questo motivo i display AMOLED sono dotati di regolazioni, anche automatiche, che consentono di avere immagini più realistiche a seconda delle situazioni.
È anche vero che molti produttori di smartphone che utilizzano pannelli IPS impostano una maggiore luminosità e saturazione dei colori per ingannare l’occhio di chi guarda dando l’illusione che la risoluzione sia migliore di quello che in realtà è.
Riflesso, il nemico segreto.
Una delle maggiori problematiche con i display è il riflesso della luce quando ci troviamo in condizioni di forte luminosità. Un modo per combattere il fenomeno è quello di utilizzare la luminosità automatica di cui, però, non tutti gli smartphone sono dotati. Per questo motivo Nokia applica il filtro ClearBlack sopra il layer del touch (ma sotto il vetro) sui suoi telefoni di fascia alta. Funziona sia gli schermi AMOLED che LCD.
Il filtro ClearBlack utilizza la “polarizzazione circolare”, che costringe la luce a viaggiare in senso orario, quindi blocca tutta la luce che rimbalza sullo schermo in senso antiorario. Il risultato finale è una ridotta riflettanza complessiva e un miglioramento di leggibilità sia all’interno che all’aperto.
In generale i display Super AMOLED hanno una resa migliore alla luce del sole di quanto non riescano a fare i display IPS.
Qual è il display migliore?
Come accade in questi casi la scelta è molto personale e dipende da diversi fattori. Chi preferisce una migliore resa del nero e una maggiore leggibilità alla luce del sole con consumi inferiori preferisce i Super AMOLED, mentre chi ama colori più realistici e duraturi può considerare ottimi i display IPS.
Come detto la scelta è del tutto personale e ci sono pro e contro per ognuna delle tecnologie utilizzare, l’importante è essere a conoscenza di quali siano queste tecnologie in modo da fare scelte consapevoli al momento dell’acquisto.
È bene imparare tutto questo in quanto molto presto sarà superato da display 4k, display curvi e chissà cos’altro.