Samsung mostra le capacità del suo processore octa core Exynos 7 proprio nel giorno in cui i primi test “sul campo” mostrano il pauroso calo di prestazioni dello Snapdragon 810 a causa dell’aumento di temperatura.
In molti hanno criticato Samsung, Qualcomm per prima, per la scelta di aver abbandonato lo Snapdragon 810 in favore del processore prodotto in casa e ora sembra che invece l’azienda sudcoreana avesse tutte le ragioni per farlo.
Dalle misurazioni effettuate da GSArena risulta evidente il problema termico di cui è stato accusato lo Snapdragon 810, dopo una serie di test con Geekbench è evidente il problema del throttling termico, in pratica quando il processore raggiunge o supera una certa temperatura la CPU abbassa in automatico la frequenza per prevenire problemi quali la fusione del chip.
Questi i risultati del test:
Single core | Multi core | |
1. | 1215 | 3683 |
2. | 1112 | 3249 |
3. | 895 | 2931 |
4. | 672 | 2414 |
5. | 692 | 2465 |
6. | 675 | 2421 |
7. | 663 | 2356 |
8. | 617 | 2263 |
9. | 558 | 2065 |
È più che evidente quanto calino le prestazioni dopo nove prove che portano il device, in questo caso l’LG G Flex, a ridurre drasticamente le prestazioni fino al 50%. Tutto questo avviene proprio quando, invece, Samsung è ben orgogliosa di mostrare i muscoli del suo processore Exynos 7420, realizzato con una tecnologia a 14nm che consente di migliorare sia la durata della batteria con consumi energetici inferiori che con prestazioni superiori del 30-35% rispetto ai processori realizzati a 20nm.
Samsung ha quindi fatto bene a non volere lo Snapdragon 810 sul Galaxy S6, ed altri device che verranno presentati quest’anno, e le dichiarazioni sul surriscaldamento erano non solo vere, ma ormai anche verificate. Di certo questo porterà un vantaggio anche nel mercato dei SoC e Samsung non potrà godere della situazione.