Google: la sua IA ha imparato a giocare ai videogames

Come sappiamo Google è al lavoro per creare la prima IA della storia umana, per molti sarà un bene, per altri la sua scoperta sarà la fine della razza umana, vediamo però i progressi che ha fatto Mountain View!

Quello di creare la prima IA è l’obiettivo del secolo a cui lavorano migliaia e migliaia di aziende intorno al mondo, possiamo però dire con certezza che Google è di certo l’azienda più avanzata in questo settore grazie all’acquisizione di Deepmind avvenuta qualche anno fa, questa compagnia inglese come potete ben immaginare era una delle leader nel settore dello sviluppo delle Intelligenze Artificiali, ed ora, dopo il primo pc in grado di “pensare” arriva la prima macchina in grado di imparare da sola a giocare ai videogames e soprattutto, a capire dove sono gli errori!
La scoperta sembrerebbe davvero un qualcosa di inutile, del resto a cosa servirebbe mai un programma che sappia solo giocare ai videogame? Ma così non è, infatti la grandiosità della cosa sta proprio nel fatto che nessuno ha “spiegato” a questa IA

come fare, essa è stata infatti semplicemente posizionata davanti a giochi Atari 2D senza che essa avesse alcuna informazione se non che si trattava di un videogame, ed è stata lasciata li per qualche giorno, il risultato? Semplice, questa IA dopo svariati tentativi, dopo alcune sconfitte, ora sarebbe in grado di battere il più abile dei gamer!
Questa IA infatti sarebbe la prima del suo genere, una IA in grado di imparare dai suoi errori e soprattutto, una IA che sarebbe in grado di evolversi in base ad esperienze passate, qualcosa che non è mai stato creato prima insomma, ma il team non si accontenta ancora, infatti nei suoi piani vi è l’intenzione di creare una IA in grado di giocare ai più moderni giochi 3D e soprattutto, che sia in grado persino di interpretarli sotto tutti i punti di vista, ci riuscirà? Noi crediamo di si.
Non c’è dubbio che tutto questo segnerà un grande passo avanti nello sviluppo delle intelligenze artificiali, ma la domanda sorge spontanea, saremo pronti ad accoglierla?
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