Dopo il glorioso lancio di Samsung Galaxy S6 e S6 edge anche Huawei si prepara a fronteggiare la concorrenza di Samsung ma, lo fa decisamente a modo suo. Secondo quando riportato dal Koreatimes, l’azienda cinese è disposta ad offrire migliori trattamenti a designer e tecnici di Samsung che decideranno di lavorare per lei.
Huawei, che ha iniziato qualche anno fa con telefoni entry level, sta adesso vivendo un momento di impennata dei profitti dovuti sicuramente a buoni prodotti accompagnati da un ottimo rapporto qualità prezzo. Questo però pare non essere sufficiente e quindi è alla ricerca di continui miglioramenti che, a quanto pare, desidera farsi arrivare direttamente dalle fila di Samsung.
La dichiarazione rilasciata al Koreatimes è chiara, anzi suona quasi come uno di quegli annunci di lavoro pubblicati sui giornali:
“Alcuni designer esperti in interfaccia grafica e ingegneri progettisti di chip provenienti da Samsung sono già entrati a far parte di Huawei (…). La nostra offerta è un’indipendenza maggiore ed una paga migliore. Il motivo per cui cerchiamo personale Samsung è perché per noi è importante un’ottima conoscenza della lingua inglese ed una forte determinazione nel raggiungere gli obiettivi. Il personale Samsung ha chiara la sua mission”
Il motivo per cui Huawei cerchi proprio ingegneri esperti di processori e designer risiede nel fatto che sia l’azienda coreana che quella chinese sono produttrici dei microprocessori che utilizzano e soprattutto delle interfacce grafiche offerte sui device. Viene naturale quindi che, Huawei cerchi di strappare a Samsung proprio i talenti di quei settori.
Dopo le dichiarazioni, il Koreatimes ha cercato di ottenere qualche commento sulla vicenda da Samsung, che tuttavia si è chiusa in silenzio stampa. Aggiungerei anche che ha fatto bene, non mi pare una mossa di cui andare molto fieri quella sferrata dall’azienda chinese anzi, a mio parere, ha dato segno di incapacità di formare e sfornare i propri talenti avendo di conseguenza bisogno di ricorrere a quelli “creati” da altre compagnie.
Bando alle scuse dell’inglese, questa pare concorrenza sleale fatta peraltro pubblicamente su una testata giornalistica.