Si chiama My Hand ed è la prima mano bionica a poter essere controllata con il pensiero e a restituire la sensazione del tatto. Una vera e propria protesi che può vantare, tra le sue caratteristiche, anche quella di essere economica, assolutamente tecnologica e bella nell’aspetto.
Già disponibile in commercio, My Hand viene impiantata senza chirurgia. La sua flessibilità, inoltre, permette a chi la indossa di eseguire i normali movimenti della vita quotidiana. Complessivamente, sono sette le tipologie dei diversi movimenti cui la mano si presta e si può, a ragione, affermare come essa rappresenti il traguardo raggiunto dalla ricerca nel corso degli ultimi decenni. E, soprattutto, con uno sguardo al futuro e all’obiettivo di restituire la possibilità di eseguire le diverse funzionalità di azione compromesse per varie ragioni.
Come funziona
La mano bionica del futuro funziona grazie a un sofisticato meccanismo hi-tech installato al suo interno. Si compone di tre motori e una serie di sensori sono articolati nelle dita. Questi, poi, sono combinati a un sistema di micro-vibratori grazie ai quali è possibile rivivere le sensazioni tattili, direttamente trasferite al cervello umano. I ricercatori definiscono proprio questo importante traguardo come un “ritorno sensoriale fisiologico”. La mano bionica sfrutta uno scheletro in titanio e questo restituisce un peso complessivo non superiore ai 200 grammi, tale da consentire la facilità dei movimenti.
La sofisticata invenzione tecnologica nasce in Italia e precisamente nell’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Un progetto, quello denominato appunto My Hand, finanziato dal Ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca. In esso, si combinano estetica e robotica insieme. E solo fra un mese dovrebbe essere avviata la sperimentazione su un gruppo di volontari.