Grazie all’AMS, lo spettrometro magnetico alfa installato quattro anni fa sulla SSI (Stazione Spaziale Internazionale), è stata fatta un’importante scoperta nel campo della fisica nucleare.
L’AMS ha il compito di ricercare e misurare la quantità di antimateria nei raggi cosmici e gli scienziati, attraverso tale strumento, hanno rilevato in essi un’abbondante presenza di materia oscura. L’Agenzia spaziale italiana (Asi) e l’Istituto nazionale di Fisica nucleare (Infn) hanno dichiarato che è la prima volta che è stata trovata una tale quantità di antiprotoni ad energie di centinaia di GeV; il risultato di quest’anno è complementare a quello del 2014, che riporta anch’esso un’elevata quantità di antimateria ad alta energia. La causa di ciò, secondo il presidente dell’Asi, Roberto Battiston: “è che stiamo osservando un processo di antimateria ad altissima energia che possa essere come l’ombra, l’indicazione di particelle di materia oscura con grandissima massa che, annichilendosi al centro della nostra galassia, producono un eccesso di antimateria osservabile nei raggi cosmici”.
Ma per ottenere maggiori informazioni a riguardo occorre conoscere più approfonditamente il processo coinvolto nella collisione dei raggi cosmici. Inoltre, lo spettrometro continuerà a raccogliere dati e ad analizzarli fino al 2024, in modo da rendere lo studio più semplice. Vi terremo aggiornati.