Si chiama Special Age e, nell’era dei social network, sarà la “piazza virtuale” di incontro per anziani 2.0. L’idea è di Angela Musolesi, una suora francescana e presidente-fondatore del progetto, la quale deve aver pensato come non ci siano oggi barriere di età per esplorare il mondo dei social ed essere sempre connessi.
Il social media, dunque, nasce appositamente per le persone anziane e rivolto ad oltre l’11 per cento della fetta di popolazione italiana che naviga il web e che fa parte della terza età. Grazie al progetto Special Age, si mira, oltre a tener sempre collegate le persone anziane notoriamente le più sole, anche a tenere allenata la mente e attive le capacità mnemoniche.
Un progetto il cui investimento ha richiesto 15 mila euro e che, mediante joint venture e altri partner, aspira a raggiungere la ragguardevole cifra di 50 mila euro necessari a definire e sviluppare il social network della terza età. L’obiettivo, oltre a quello di aiutare la comunicazione tra le persone anziane e il resto degli utenti di Internet. Per questa ragione, sono state create diverse sezioni, una delle quali è “Anziani per i giovani”. E’ qui che gli anziani avranno modo di divulgare il loro bagaglio di conoscenze e tradizioni alla popolazione più giovane. “Oggi in Italia, 35 milioni di utenti navigano su internet il 50,3 per cento degli italiani sono iscritti a Facebook, di questi, l’11 per cento sono anziani”, spiega l’ideatrice del social media. “Studi scientifici dimostrano che un’ora su internet e sui social aiuta a ridurre il deficit cognitivo e a migliorare le capacità mnemoniche degli over 65. In questo senso, abbiamo preso contatti con l’Istituto superiore di Sanità per dedicare una sezione della piattaforma ai cosiddetti ‘anziani fragili’ con difficoltà cognitive“.