Anche Facebook e Google si mobilitano nella ricerca dei superstiti del tragico terremoto che ha sconvolto il Nepal. E lo fanno grazie ad un’applicazione che permette la comunicazione tra parenti e amici di chi si trova nelle zone calde del sisma.
L’app del social network di Mark Zuckerberg si chiama “Stai bene? Dillo a Facebook”. In casi di emergenza come questa, l’applicazione mette in contatto chi sta cercando un proprio amico o parente, mettendolo al corrente delle condizioni di salute e del posto in cui si trova.
Dal canto suo, Google ha messo a disposizione dei propri utenti il servizio Finder. Grazie ad esso, è possibile rintracciare una persona semplicemente collegandosi ad Internet, aprire la pagina dedicata di Google e inserire il nome di chi si sta cercando sul campo “I’m looking for someone”. Oltre a ricevere informazioni a suo riguardo, è possibile anche compilare una scheda per segnalare una persona che si pensa possa trovarsi in una determinata zona e, magari, essere in pericolo.
Al momento, sono già diverse centinaia le segnalazioni giunte sul portale allestito da Big G per aiutare le ricerche dei dispersi dopo il terremoto del Nepal. La piattaforma non è nuova di situazioni di questo genere. Google Finder, infatti, fu utilizzato per la prima volta durante le ricerche dei dispersi del terremoto che colpì Haiti nel 2010. Successivamente, fu utilizzato anche in occasione del terremoto in Giappone nel 2011 e, ancora, quando ebbe luogo l’attentato alla maratona di Boston nel 2013.
Oltre a queste iniziative, sono da segnalare anche l’impegno da parte di Google di stanziare un milione di dollari in favore delle vittime del sisma del Nepal. Mentre Facebook ha aperto un’altra pagina, Safety Check, grazie alla quale chiunque si trovi nell’area del terremoto può avvisare di essere rimasto illeso.