Nasce il Museo della Merda. Obiettivo di facili battute e scetticismo, chi si dovesse trovare nei pressi di Castelbosco, in provincia di Piacenza, dovrebbe valutare la possibilità di fare una capatina a questo bizzarro museo. Nato da un’idea di Gianantonio Locatelli, proprietario di un’azienda agricola del posto, questo progetto pare essere stato ispirato proprio dai 2.500 bovini da lui ospitati e destinati alla produzione del latte per il Grana Padano.
Il museo sorge proprio accanto all’azienda. Si tratta di un piccolo castello ristrutturato, nel quale sono esposti reperti, manufatti e opere d’arte in grado di attirare interesse estetico e scientifico. Tra questi, esemplari di scarabei stercorarii che, oltre ad essere considerati divini dagli antichi egizi sono anche il simbolo stesso del museo. Il motivo sta proprio nel loro esempio a riutilizzare lo sterco per la costruzione delle loro dimore, come accade per le architetture di diverse culture oggi, come ieri, presenti sul pianeta. Ecco, dunque, esposte riproduzioni o esempi di architettura delle antiche civiltà dell’Africa, oltre ad alcune opere storico-letterarie nelle quali si affronta tale argomento. E, ovviamente, non poteva mancare lo spazio dedicato alle più innovative e moderne ricerche scientifiche
Per tutti i gusti, sembrerebbe il caso di dire. Tante le curiosità, anche quelle che mai avremmo pensato o immaginato. E tutte incentrate sul principio che scienza e arte possono fondersi nella trasformazione. Basti considerare come, proprio dallo sterco (e di questo l’azienda ne sa qualcosa) venga ricavato metano, concime per i campi, materia grezza per gli intonaci e i mattoni. Tutto guidato dall’obiettivo di ridurre l’inquinamento atmosferico e la presenza di nitrati nel terreno. Trasformazione ma anche riciclo, quindi.
Il Museo della Merda (non lasciatevi fuorviare dal nome solo apparentemente volgare) è stato inaugurato lo scorso lunedì. Probabilmente ispirato ad un analogo museo giapponese, nel quale sono esposte opere e riproduzioni il cui materiale di base è sempre e solo lo scarto animale. Sempre seguendo la filosofia del dare “alla merda il valore che ha”, come sostengono i suoi ideatori. “E restituendo ad agricoltura e allevamento l’importanza di sempre“, aggiunge Locatelli.