Pare proprio che in questi giorni non si faccia altro che parlare di Spotify in tutte le salse in attesa che arrivi il 20 maggio giorno in cui ci sarà l’evento organizzato dall’azienda svedese. A far parlare i media questa volta è l’amaro bilancio dell’anno appena passato.
Spotify esiste ormai da 6 anni ed offre un eccellente ed innovativo servizio di musica in streaming disponibile sia con abbonamento gratuito che a pagamento. La differenza sta negli annunci pubblicitari e nella possibilità di scaricare la propria musica preferita ascoltandola offline. Utilizzare Spotify a pagamento costa 9,99 euro al mese.
Tuttavia, le interessanti feature premium non sembrano suscitare l’interesse degli utenti che continuano a prediligere la versione gratuita del servizio.
Le conseguenze delle scelte dei consumatori si riflettono sull’economia di Spotify che, in 6 anni non ha mai prodotto un utile. Quest’anno poi la situazione si è rivelata anche peggiore visto che le perdite sono state tre volte superiori alla media. Ben 162 milioni di euro.
L’azienda svedese spiega che tale risultato è dovuto a un grosso insieme di investimenti per migliorare il servizio e che l’offerta di musica in streaming non è assolutamente a rischio, anzi.
I 58 paesi attualmente coperti da Spotify potranno ancora godere dei suoi servizi che, anzi, potranno essere migliorati ed implementati dopo l’evento del 20 maggio.