Un team di 17 ricercatori cinesi ed americani (fra l’University of Wisconsin-Madison e l’U.S. Department of Agriculture) sono riusciti ad ottenere dei chip da alcuni derivati e scarti del legno. Un’idea ottenibile inquinando poco ed a costi di produzione infinitamente minori.
I ricercatori hanno utilizzato la cellulosa, un materiale che si trova in natura con abbondanza, utilizzata per produrre carta; un materiale flessibile, trasparente, robusto, con ottime proprietà elettriche. Ciò rende questo materiale ottimo per creare dei chip alternativi, anche meglio di tutti quelli provati in passato come la carta e la seta.
Cinesi ed americani hanno creato un chip di cellulosa che permetterebbe costi di produzione molto contenuti ed elevata biodegradabilità
Le cellulosa è stata impiegata per creare il substrato del chip, successivamente ricoperto con della resina epossidica per rendere la superficie liscia ed evitare l’espansione quando la temperatura del chip aumenta.
Stando a quanto detto dagli scienziati, la qualità del chip sarebbe paragonabile a quelli considerati oggi come migliori; se i chip di cellulosa venissero impiegati negli attuali devices tecnologici si potrebbero abbattere i loro elevati costi di produzione, oltre a salvaguardare l’ambiente.
Attualmente, gli oggetti tecnologici sono moltissimi e delle più disparate tipologie, abbiamo reso smart tantissimi strumenti che fino a qualche anno fa non lo erano assolutamente; sotto questa ottica, le possibilità di applicazione dei chip di cellulosa potrebbero essere molteplici (come per la micro batteria) ma un utilizzo su larga scala appare, comunque, abbastanza lontano.