La notizia ha qualcosa di beffardo, se si analizzano le figure coinvolte. Stando ad una notizia pubblicata sul sito della BBC, alcuni siti sotto controllo diretto di F.B.I. hanno reindirizzato gli utenti su altri con contenuto pornografico e con false offerte speciali.
Alcuni dei siti coinvolti sono fra quelli sequestrati da F.B.I. a Kim Dotcom, il creatore di Megaupload.com e Megavideo.com, oggi proprietario del servizio di cloud storage Mega.
Essi furono sequestrati circa tre anni fa da F.B.I. con l’accusa di essere punto di ritrovo per la condivisione di materiale coperto da copyright. Il contenzioso legale è ancora aperto ma, nel frattempo, i siti erano passati sotto la gestione di F.B.I. e, proprio sotto il suo controllo, hanno cominciato a reindirizzare utenti su siti pornografici e non solo: si parla di contenuti dannosi come false offerte e finti software per incrementare la sicurezza.
Lo stesso Kim Dotcom ha gridato allo scandalo con un tweet che mostra completa indignazione, annunciando la perdita di controllo da parte di F.B.I. sui suoi ex domini. In realtà, il problema è scaturito da una mancanza a livello amministrativo.
F.B.I. ha dimenticato di rinnovare la proprietà di uno dei domini che erano sotto il suo controllo, cirfu.net. Tale dominio era stato usato, in precedenza, per gestire quelli che erano di proprietà di Kim Dotcom, ma non solo quelli (si parla anche di altri votati al gioco d’azzardo). Appena dopo il mancato rinnovo, il dominio è finito all’asta passando quindi in nuove mani che hanno ritenuto opportuno utilizzarlo con scopi differenti. Non è nota l’identità della nuova proprietà.
Appena la notizia si è allargata a macchia d’olio, i siti sono stati subito sospesi e non hanno più alcun contenuto web. F.B.I. non ha ancora rilasciato alcuna dichiarazione ma, in ogni caso, la figura fatta non è delle migliori.