Spotify non sembra insensibile all’ufficializzazione di Apple Music avvenuta durante il WWDC 2015 tenutosi qualche giorno fa e sembra intenzionata a correre ai ripari quanto prima.
Quando Apple Music è stato presentato, uno degli aspetti più interessanti è risultato essere il prezzo. Ci si aspettava costi ben più alti, come al solito, rispetto alla concorrenza. Invece, no. Il nuovo servizio musica offerto dal gigante di Cupertino costerà né più né meno degli altri, ovvero 9,99 dollari al mese.
Inoltre Apple ha considerato anche gli abbonamenti utilizzati da più persone proponendo un “pacchetto famiglia” che al costo di 14,99 dollari al mese permette l’accesso al servizio a ben 6 utenti. Anche la concorrenza offre soluzioni simili, soprattutto Spotify. Tuttavia, proprio quest’ultima, propone il servizio a 9,99 dollari di base più 5 dollari per ogni utilizzatore supplementare.
A conti fatti, per consentire a 6 persone di sfruttare lo stesso abbonamento, si dovrebbero sborsare 34,99 dollari (l’esempio non esiste perché Spotify concede al massimo 5 abbonati per conto). Ben 20 dollari in più rispetto ad Apple che, evidentemente forte della sua offerta, estenderà anche ai dispositivi Android il suo servizio a partire dall’autunno prossimo.
Per Spotify, e tutti i vari concorrenti, rimanere impassibili è improponibile e sicuramente inizieranno a fioccare delle controproposte per potersi tenere ben stretti i propri clienti.
Spotify, ad esempio, in alcuni paesi come la Svezia (luogo di origine dell’azienda) concede abbonamenti validi per 5 utenti a 20 dollari mensili. Una cifra già più abbordabile rispetto a quella descritta sopra ma, sempre lontana da quella offerta da Apple. Probabilmente, l’azienda svedese allargherà il pacchetto famiglia scontato a molti più paesi proprio per fronteggiare la concorrenza del gigante di Cupertino.
Ricordiamo comunque che Spotify offre un ottimo servizio di musica in streaming gratuito, ad oggi preferito dalla maggioranza dei suoi utenti. Sotto questo aspetto di concorrenza, ce n’è poca da fronteggiare.
Per quanto invece concerne i servizi a pagamento la domanda sorge spontanea: se Apple manterrà questi prezzi, potremmo forse assistere ad un generale ridimensionamento dei costi di abbonamento ai vari servizi di musica in streaming?
Non ci resta che aspettare l’ evoluzione del mercato.