L’ultima frontiera del mondo dei codici PIN è rappresentata da Emoji Passcode, grazie al quale una sequenza di emoticons sostituisce le tipiche combinazioni numeriche.
Quasi tutti i dispositivi mobili sono forniti di un codice PIN in grado di proteggerli dal punto di vista della privacy e non solo. Di solito, tali combinazioni sono costituite da una sequenza di caratteri numerici e conferiscono un elevato livello di sicurezza ad un qualsiasi cellulare. Le cose potranno ulteriormente cambiare con l’utilizzo del sistema di Emoji Passcode.
Ma che cos’è Emoji Passcode? Si tratta di un’idea messa in atto da una società britannica, con lo scopo di adoperare un kit di emoticons per sostituire il più classico dei codici PIN. In pratica, le possibilità di scelta aumenterebbero in misura esponenziale, con una maggiore quantità di combinazioni possibili. Un metodo che avrebbe come unico scopo quello di accrescere la sicurezza di un qualsiasi dispositivo mobile.
Il progetto Emoji Passcode è stato progettato dalla Intelligent Environments, che ha affermato che il suo nuovo metodo sarebbe già pronto ad essere messo in circolazione. La convenienza dei codici di sicurezza di Emoji Passcode
sarebbe dimostrata in base ad un semplice calcolo matematico. I codici PIN con quattro caratteri numerici consentirebbero poco più di 7000 combinazioni, mentre con le emoticons le possibilità diventerebbero circa 3 milioni di mezzo.Secondo quanto affermato dall’esperto di memoria Tony Buzan, Emoji Passcode baserebbe la sua forza sulla capacità degli umani di ricordare le serie di immagini. Nel corso della storia, le persone sarebbero riuscite a scoprire nuove informazioni proprio grazie ai disegni. Proprio per questo motivo, un codice basato su Emoji Passcode sarebbe più efficace rispetto ai PIN numerici tradizionali.
L’azienda inglese ha già sperimentato Emoji Passcode nella sua applicazione bancaria riservata ai dispositivi Android. Il direttore manageriale della Intelligent Environments David Webber ha parlato di una reinvenzione del “codice di accesso per le generazioni future”, riuscendo a sviluppare una tecnologia di sicurezza che potrebbe rivelarsi rivoluzionaria e che corrisponderebbe alla “prima emoji al mondo”.