Il Very Large Telescope dell’Osservatorio europeo (VLT) ha catturato l’immagine di una nebulosa a forma di farfalla attorno alle polveri di una gigante stella rossa, L2 Puppis. Nota anche come HD 56096, questa gigante rossa si trova nella costellazione di Puppis, a circa 200 anni luce di distanza dalla Terra. La sua massa misura da una a tre volte quella solare, con una temperatura superficiale di 5.660 gradi Fahrenheit, pari a 3.127 gradi Celsius ed più luminosa del nostro Sole tra i 1.500 e le 2.400 volte.
Una visione molto dettagliata della stella gigante rossa è stata catturata dallo ZIMPOL Imager, uno degli strumenti installati sul VLT. Un modello tridimensionale della nebulosa è stato sviluppato grazie alle sue informazioni raccolte. Le ultime immagini sono tre volte più nitide rispetto a quelle prodotte dall’Hubble Space Telescope della Nasa. Da queste, gli astronomi sono stati in grado di rintracciare l’origine del disco di polveri. Il team, inoltre, ha anche osservato una stella compagna, che si riflette come seconda fonte di luce a circa 300 milioni di chilometri da L2 Puppis. Gli scienziati ipotizzano che questa sia una giovane stella gigante rossa che orbita L2 Puppis a cadenza di pochi anni.
La combinazione tra una stella gigante rossa che sta per esaurirsi, e circondata da polveri stellari, e una stella compagna orbitante è un fenomeno astronomico conosciuto come nebulosa planetaria bipolare. “L’origine delle nebulose planetarie bipolari è uno dei grandi problemi classici dell’astrofisica moderna. In particolare, la questione di come tali stelle trasportino il proprio carico prezioso dei metalli nello spazio è un processo importante, perché è il materiale che verrà utilizzato per la produzione di generazioni successive di sistemi planetari“, spiega l’autore principale dello studio, Pierre Kervella.
Gli scienziati hanno anche scoperto due coni di materiale che sporgono verso il disco. All’interno dei coni, sono presenti “due lunghe curvature di pennacchi di materiali“. Gli astronomi spiegano che uno di questi è probabilmente il risultato dell’interazione tra il materiale proveniente da L2 Puppis e il vento e la radiazione della stella compagna, mentre l’altro filamento è stato formato dalla collisione dei venti stellari delle due stelle”.
Il risultato è comunque entusiasmante. L’immagine rivela, infatti, una gigantesca e colorata farfalla cosmica.