Stonex One non ha ancora fatto la sua comparsa seppure le prevendite siano iniziate il 20 maggio. Ancora nessuno ha potuto mettere le mani o solo vedere la versione definitiva dello smartphone eppure l’azienda italiana continua a spingere sul marketing.
Come accade con la presentazione di un nuovo smartphone di una certa rilevanza l’azienda che lo produce spende molto tempo (e denaro anche se in questo caso pare di no) in quello che si definisce marketing. Come si legge su Wikipedia “il marketing comprende tutte le azioni aziendali riferibili al mercato destinate al piazzamento di prodotti o servizi, considerando come finalità il maggiore profitto e come causalità la possibilità di avere prodotti capaci di realizzare tale operazione finanziaria.”
L’azienda brianzola ha deciso di affidarsi ad un personaggio noto per portare avanti la sua campagna, Francesco Facchinetti, che ha di certo dato una spinta iniziale non indifferente per portare alla ribalta le qualità di un prodotto di cui ormai si conosce quasi tutto, ma manca ancora qualcosa. Ora, dopo un mese dalla pre-vendita ancora non si sa nulla sui tempi di arrivo effettivo sul mercato e, anzi in foto e video abbiamo visto solo prodotti non definitivi.
È vero che il marketing deve far sì che si crei attesa e voglia di acquistare lo Stonex One, però il tirarla troppo per le lunghe ha un effetto controproducente, lo si è già visto con il OnePlus One di cui Stonex ricalca molto le orme. Quando il marketing diventa controproducente? A mio parere quando si va troppo oltre. Oltre la soglia della pre-vendita, momento dal quale la disponibilità del prodotto dovrebbe essere breve, ricoprire un lasso di tempo non superiore ai 15 giorni. Oltre il buongusto, parlo dell’ultimo video in cui si vedono dei personaggi in piedi sulle scrivanie che non dicono nulla di nuovo.
Si va ancora oltre quando, con la voglia di stupire, si “sbaglia” (errore?) inviando una foto in ESCLUSIVA ASSOLUTA, che tanto esclusiva non è visto che la stessa “è stata inviata ad un’altra decina di blog”, cito testualmente. Allora chiedersi fino a dove può arrivare il marketing credo sia una domanda più che lecita. E la risposta è fino a quando l’utente è disposto a sopportare, se chi ha pre-ordinato lo Stonex One non è stufo di non sapere, dopo un mese, che smartphone ha intenzione di acquistare allora il marketing sta facendo bene il suo lavoro.