Della serie, non si finisce mai di stupirsi. Oggi arriva una notizia che, a mio avviso, sfiora l’assurdo. Un’applicazione molto utile presente nel Google PlayStore è stata infatti rimossa senza alcun preavviso perché a Mark Zuckerberg non è andato a genio che WhatsApp fosse esplicitamente citato nella descrizione dell’applicazione.
Per chi non la conoscesse ancora, AirDroid è un applicativo che consente di gestire le proprie notifiche ed i propri servizi di messaggistica direttamente dal PC. E’ un’idea che si rivela molto utile se si è impegnati al computer per qualsiasi ragione.
Fra i servizi di messaggistica che si possono gestire con AirDroid compare anche il celeberrimo WhatsApp. Il problema nasce proprio nel momento in cui, Facebook si è accorto che il nome della applicazione di messaggistica da loro acquisita è utilizzato nella descrizione di AirDroid.
Senza pensarci due volte, è stata chiesta a Google l’eliminazione dal PlayStore dell’utilissima applicazione che, senza preavviso, si è vista buttata fuori dal market. Big G. ha agito senza preavviso avvalendosi della regola secondo la quale non si può fare riferimento ad ad altri applicativi nella descrizione della propria applicazione.
Peccato però che la suddetta regola valga solo se si fa riferimento a dirette affinità di funzionamento fra un’app e l’altra. Questo non è assolutamente il caso di AirDroid e WhatsApp. Per questo motivo, Google ha dovuto reinserire dopo meno di un’ora l’applicazione nel PlayStore rendendosi conto di aver agito frettolosamente ed ingiustamente.
Sebben la situazione sia stata risolta, è confermata la pratica per la quale basta che qualcuno di Facebook si pronunci perché Big G. esegua.
Intanto, se qualcuno si fosse incuriosito, cliccate pure sul link sottostante per provare AirDroid.
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