Categorie: News

Sviluppo digitale: i nuovi dati mostrano un’Europa in crescita. Ma l’Italia?

Il Digital Agenda Scoreboard, documento che monitora annualmente lo sviluppo digitale nel nostro continente è stato recentemente divulgato dalla Commissione Europea: i nuovi dati parlano di un’Europa in crescita, ma collocano il nostro paese agli ultimi posti tra gli stati membri.

Sviluppo Digitale: l’Europa avanza

I dati divulgati dalla Commissione Europea nei giorni scorsi sono complessivamente positivi, e mostrano un’Europa che ha raggiunto buona parte degli obbiettivi fissati dall’Agenda Digitale, ma evidenziano anche un continente che viaggia a due velocità, e come al solito la nostra Italia, purtroppo, non fa parte del gruppo di testa.

Un italiano su tre non ha mai usato Internet

Ma diamo un’occhiata più da vicino prima alla situazione europea, e poi in particolare a quella italiana in fatto di sviluppo digitale: i parametri presi in considerazione dalla Commissione Europea sono raggruppati in quattro aree principali: connettività, capitale umano, utilizzo di internet e R&D.

Connettività:

Nel corso degli ultimi due anni gli abbonamenti ad internet veloce (connessioni superiori ai 30Mbps), che sarebbero disponibili al 68% delle famiglie europee, sono aumentati di 20 milioni, seppure rappresentano ancora solo un terzo del totale. Buona la copertura del 4G, disponibile al 79% degli europei.
Nel 2015 il collegamento ad Internet è disponibile a qualsiasi cittadino del Vecchio Continente, e la banda larga raggiunge il 97% delle famiglie; resta tuttavia scarsa la copertura delle aree rurali. Il traffico dati medio per utente in Europa (download ed upload) resta decisamente inferiore rispetto a quello degli Stati Uniti, sia dalla linea fissa (75GB contro 39GB mensili) che, soprattutto, sulla rete mobile (1,8GB contro 0,8GB mensili).

Capitale Umano:

Gli utenti di Internet continuano ad aumentare, e nel corso degli ultimi anni il 75% degli europei ha dichiarato di collegarsi ad Internet almeno una volta a settimana, mentre il 65% si collega quotidianamente: dati positivi quindi, che superano gli obbiettivi fissati dall’Agenda Digitale per il 2015, ma che parlano anche di un 18% di cittadini europei che non ha mai fatto uso di Internet in vita propria, un 40% di europei che non ha competenze informatiche di base, e di molte aziende Ict che stentano a trovare personale qualificato, soprattutto in Germania, Italia e Regno Unito.

Utilizzo di Internet:

Il 57% degli europei utilizza servizi di home banking, ed una quota prossima ai due terzi fa shopping online; permane tuttavia una certa diffidenza nei confronti dell’acquisto da negozi stranieri, effettuato solo dal 15% degli europei, e poche sono tutt’ora (meno del 15%) le piccole e medie imprese che vendono online in Europa. Buone notizie per quel che riguarda i servizi e-Government, utilizzati dal 26% degli europei, superando di un punto percentuale la quota fissata dall’Agenda Digitale

; viene però evidenziato come spesso, benché la modulistica sia disponibile online, i servizi siano poco “user-friendly”, e risultano di fatto inaccessibili ha chi ha poche competenze informatiche.

R&D (Ricerca e sviluppo):

L’ICT rappresenta oggi il 4% del Prodotto Interno Lordo europeo, e dà lavoro a 6,2 milioni di persone; il settore rappresenta inoltre il 17% della spesa sostenuta dalle imprese in ricerca e sviluppo e il 26% dell’innovazione tecnologica, prendendo come riferimento il numero di brevetti registrati. Il progetto europeo Horizon 2020 ha stanziato, nel corso del suo primo anno di attività, fondi per un totale superiore al miliardo e mezzo di Euro a favore di oltre 500 progetti nel settore ICT.

Sviluppo Digitale: la situazione in Italia:

Cresce dunque l’Europa, ma l’Unione è composta da stati, e se i risultati del Vecchio Continente sono mediamente positivi, in fatto di sviluppo digitale in Italia l’unica cosa che cresce è purtroppo il gap con gli altri paesi europei. I dati DESI 2015, divulgati qualche mese fa ed aggiornati recentemente su alcuni punti, vedono il nostro paese piazzarsi al 25° posto su 28 stati membri come indice di sviluppo digitale, con alle spalle solo Grecia, Bulgaria e Romania, e davanti a sé l’Europa intera.
Le aree che mostrano i risultati peggiori sono quelle della connettività e del capitale umano: solo il 51% delle famiglie italiane beneficia di un collegamento a banda larga, ponendo su questo punto il nostro paese all’ultimo posto in Europa; solo il 59% degli italiani dichiara di connettersi ad internet con regolarità, e addirittura il 31% dei nostri connazionali non ha mai usato internet in vita propria. Solo metà della popolazione tra i 16 e i 74 anni possiede poi le capacità informatiche basilari, e ci troviamo agli ultimi posti anche per quel che riguarda il numero di persone che acquistano online (35%).

Il settore nel quale l’Italia risulta invece meglio piazzata (15° posizione) è quello dei servizi pubblici online, anche se solo il 18% degli italiani ha usufruito dei servizi digitali della Pubblica Amministrazione. Se possiamo quindi mostrarci soddisfatti dei progressi compiuti in quanto cittadini europei, è evidente che molto resta ancora da fare nel nostro paese sotto il profilo dello sviluppo digitale.

Condividi
Pubblicato da
Redazione