In altre parole, pur essendo a conoscenza di quali sarebbero i risultati di ricerca più graditi agli utenti, Google darebbe priorità a quelli legati ai propri servizi. In particolare sono finite nel mirino le ricerche geolocalizzate, ovvero quelle che mirano ad ottenere risultati nella propria zona, che costituiscono oggi il 30% delle ricerche globali e addirittura il 50% delle ricerche effettuate da dispositivi mobili.
Per fare un esempio, cercando un ristorante nella propria città, Google porrà tra i primi posti nei risultati di ricerca le strutture recensite su Google+, anche in presenza di strutture più popolari su altri portali, come ad esempio TripAdvisor.
A puntare il dito contro BigG è Yelp, da sempre avversaria di Google nel campo delle ricerche localizzate e principale finanziatrice dell’indagine condotta da Tim Wu in collaborazione con Harvard Business School, che ha portato alla conclusione che Google
stia ledendo gli interessi dei consumatori.“Google is reducing social welfare” Tim Wu
Nello svolgimento dell’indagine è stato condotto un test al quale hanno partecipato 2.690 volontari; sono stati analizzati i risultati di ricerca proposti da Google e confrontati con quelli ritenuti di maggiore rilevanza da parte degli utenti.
I risultati di questo studio vanno ad inserirsi nella più ampia vicenda che vede la Commissione Europea contestare a Google l’abuso di posizione dominante, in barba alle leggi Antitrust del Vecchio Continente, e secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, un anonimo rappresentante della Commissione Europea avrebbe confermato che i risultati appena divulgati da Yelp potrebbero accelerare notevolmente le indagini nei confronti di Google in Europa.