Altroconsumo sempre più dalla parte dei consumatori. Tanto da sottolineare l’urgenza di uno Sharing Economy Act. L’obiettivo è quello di fornire all’utenza risposte concrete riguardo le nuove regole del mercato.
Cos’è la Sharing Economy
Quella che viene definita comunemente “sharing economy” si propone come un nuovo modello economico, capace di rispondere alle sfide della crisi e di promuovere forme di consumo più consapevoli, basate sul riuso anziché sull’acquisto. In italiano “economia della condivisione”, l’espressione richiama esperienze squisitamente tradizionali, quali il mutualismo, le cooperative e le imprese sociali.
Quel che Altroconsumo vorrebbe si verificasse, è che gli attori della sharing economy possano formulare codici di autodisciplina, mediante i quali applicare standard di sicurezza, efficienza e adeguata tutela dei consumatori.
E di questo si tratterà in occasione di un convegno, durante il quale prenderanno la parola Sergio Boccadutri, Deputato Coordinatore Area Innovazione PD, Antonio Palmieri, Deputato Responsabile Internet e Nuove Tecnologie FI, Marco Pierani Responsabile Relazioni Esterne Altroconsumo, Carlo Alberto Carnevale Maffè Università Bocconi, Giovanni Calabrò Direttore Generale DG Tutela del Consumatore – AGCM, Anita Fokkema Commissione Europea – DG Justice e Marta Mainieri Collaboriamo.org. E, ancora, Claudio Cerasa, Direttore de Il Foglio in cui interverranno Benedetta Arese Lucini General Manager Uber Italia, Andrea SavianeCountry Manager Italia BlaBlaCar, Matteo Stifanelli Country Manager Airbnb Italia, Gian Luca Ranno Ceo e Co-founder di Gnammo, Guido Scorza Avvocato e docente di Diritto delle nuove tecnologie, Mauro Bonaretti Capo di Gabinetto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e Riccardo Luna Italian Digital Champion.
Per approfondire
Per capire, quindi, al meglio la sharing economy, è utile individuarne i tratti distintivi. Il primo elemento da considerare è la condivisione, l’utilizzo comune di una risorsa. A seguire, la relazione peer-to-peer, ovvero tra persone o organizzazioni. Il terzo, e ultimo, elemento è la presenza di una piattaforma tecnologica, che mira a supportare le relazioni digitali.