Mastercard sta testando nuova applicazione che consentirà ai clienti di effettuare acquisti on-line semplicemente scattando un selfie, anziché immettere una password. Attualmente, i clienti Mastercard utilizzano un sistema chiamato SecureCode per verificare la propria identità quando acquistano sul web. Ciò impone loro di inserire una password.
Tuttavia, è noto come le password possano essere facilmente dimenticate, “rubate” o intercettate. Perciò un certo numero di istituzioni finanziarie e aziende tecnologiche stanno sperimentando la biometria come forma alternativa di identificazione.
Ai partecipanti ai test sulla nuova iniziativa Mastercard verrà richiesto di scattare una fotografia del proprio viso utilizzando l’apposita applicazione sullo smartphone. Questa app converte immediatamente il selfie utilizzando la tecnologia del riconoscimento facciale e la trasmette a MasterCard direttamente via Internet. Qui, si confronta con un codice memorizzato che rappresenta il volto del titolare della carta. Se i due codici coincidono, allora sarà approvato l’acquisto.
“Vogliamo identificare le persone per quello che sono, non per quello che ricordano“, ha dichiarato Ajay Bhalla, dirigente Mastercard. “Abbiamo troppe password da ricordare e questo crea ulteriori problemi per i consumatori e le imprese. Il futuro sono i selfie“. Bhalla, inoltre, ha riferito che Mastercard non sarà in grado di ricostruire il volto dell’utente dai dati e questi saranno trasmessi e memorizzati in modo sicuro.
La società sta attualmente testando la tecnologia grazie ad un campione di 500 clienti e sta progettando una sperimentazione più ampia per la fine dell’anno. Inoltre, starebbe sperimentando anche altre forme di identificazione, quali la scansione delle impronte digitali e il riconoscimento vocale.
Proprio di recente, una società britannica, coinvolta nel settore tecnologico, ha lanciato il primo codice di accesso emoji unico al mondo, permettendo alle persone di accedere ai propri conti bancari utilizzando quattro emoticon, invece dei consueti (e forse ormai desueti) PIN o password tradizionali.