Il gran giorno di Commodore PET è arrivato. Debutta oggi online lo smartphone tutto italiano dal nome decisamente amarcord. Per chi è cresciuto associando questo nome al padre di ogni personal computer (vedi i VIC 20 del 1980 e il C64 del 1982), sicuramente un “Must” da accaparrarsi al più presto. E poi c’è quell’aggiunta, “PET”, ovvero cucciolo, che rimanda proprio al primo prodotto consumer dell’azienda statunitense e che ispira tanta tenerezza.
Ma si tratta, comunque, di uno smartphone. E con tutte le caratteristiche che si richiedono oggi ad uno dei prodotti più utilizzati. Un dispositivo accessibile a tutti grazie al suo costo non eccessivamente proibitivo, 275 euro per la versione da 16 GB e 330 per quella da 32 GB. Un rapporto qualità/prezzo che fa di Commodore PET un prodotto per un vasto pubblico. Ne abbiamo già “ispezionato” le specifiche tecniche, concentriamoci sulla “filosofia” con la quale è nato.
“Non basta mettere gli occhialini tondi per diventare come Steve Jobs“, afferma deciso Massimo Canigiani, CEO dell’azienda che, insieme a Carlo Scattolini, ha registrato il marchio in 38 Paesi. “Lavoriamo duro, siamo nati alla fine del 2014 e ora siamo già una settantina in tutto il mondo, non abbiamo grande esperienza ma tanta passione. Quando sento parlare del nostro come il Paese della pizza e dei mandolini mi arrabbio, so che da noi c’è tanta voglia di creare, ma spesso è indispensabile andare all’estero per avere successo. Noi vogliamo portare un marchio famoso in Italia, contribuire con le nostre idee alla storia di Commodore, e anche dare un piccolo esempio a tanti giovani imprenditori che hanno paura di credere nelle loro idee
“.L’azienda, con sede a Londra, ha reinventato (ovviamente) anche il proprio logo. Questo potrebbe apparire sul tasto Home del telefonino, ma non sempre compare nelle immagini che finora hanno circolato sul web. Il sistema, inoltre, sarà Android. “Sarebbe stato folle pensare a un nuovo sistema operativo”, dichiara ancora Canigiani. “Nessuno avrebbe sviluppato app apposta per noi. Usiamo Android 5.0, ma abbiamo inserito emulatori per far girare i giochi originali Commodore e Amiga”. Una conferma dello stile amarcord che ruota attorno allo smartphone tricolore, soprattutto a 30 anni dal battesimo di Amiga.
Il successo sembra già essere confermato. 100 mila esemplari ordinati dalla Cina. Mentre l’interesse per lo smartphone Commodore sembra provenire da ogni paese. Un lancio, quello di oggi, che non può e non deve in alcun modo deludere. Il mercato è agguerrito, non solo per i grandi brand come Samsung o Apple, ma in particolar modo per i tanti nomi emergenti indirizzati al vasto pubblico per i costi non troppo elevati (come OnePlus, Xiaomi, Honor). E Stonex, ovviamente. Un altro dispositivo italiano in attesa del lancio, dopo una lunga campagna pubblicitaria.