New York come Atlantide. Degne dei migliori film apocalittici (che facciamoci caso un attimo, vedono sempre la Grande Mela protagonista dei fenomeni più catastrofici) sono le immagini virtuali di una metropoli sommersa. E, proprio secondo la scienza, potrebbe essere risucchiata dalle acque (il cui innalzamento dovrebbe attestarsi attorno ai 6 metri) e scomparire entro i prossimi 200 anni. L’allarme è stato lanciato dal Climate Central.
I risultati dello studio, pubblicati sulla rivista Science, sono decisamente poco rassicuranti. Nel caso in cui il livello di temperatura globale non dovesse scendere, infatti, tra poco meno di due secoli New York potrebbe essere sommersa e scomparire per sempre. Tra le zone più a rischio, Manhattan e le isole della sua baia, da Williamsburg a Long Island, dal Bronx a Staten Island e Coney Island (questa diventerebbe un cumulo di sabbia). In pratica, tutta la parte sud e le aree dove si trovano i tre principali aeroporti della città (Jfk, Newark e La Guardia).
Il ricercatore Andrea Dutton, dell’Università della Florida, ha affermato che “quando il pianeta si riscalda, i poli si riscaldano ancora più velocemente, sollevando importanti domande su come le lastre di ghiaccio in Groenlandia e Antartide risponderanno”.
Non si tratta di allarmismo, ma di ambiente. Oggi, in special modo, i temi più battuti sono lo scioglimento dei ghiacciai, causato proprio dall’alto livello delle temperature globali. Tra le possibili candidate a scomparire non solo New York, ma anche diverse città. La popolazione newyorkese, però, è avvisata e le si consiglia vivamente di iniziare a trasferirsi gradualmente da altre parti. Lo scioglimento dei ghiacciai, inoltre, potrebbe provocare ripercussioni a livello ambientali davvero notevoli.
Uno scenario apocalittico, certo, che farebbe della Grande Mela la nuova leggendaria Atlantide dei tempi moderni.