Anche Microsoft con il suo Bing ha deciso di prendere parte al Revenge Porn dopo la decisione di Google di dare una svolta a quel tipo di vendetta che si consuma sempre più in un mondo digitale in cui le immagini sessualmente esplicite vengono condivise sui siti internet senza il consenso del soggetto.
Microsoft, dunque, non farà più comparire i link dei siti che ospitano questo tipo di immagini nei risultati di ricerca del suo motore Bing e non consentirà nemmeno di poter creare link di condivisione se tali immagini si trovano in One Drive o in Xbox Live.
L’azienda di Redmond ha modificato la procedura per chiedere la rimozione di link o immagini dai risultati di ricerca da parte delle vittime che ne fanno richiesta. In questo modo si è allineata non solo a Google che ha fatto lo stesso il mese scorso, ma anche a Twitter e Reddit.
“Le immagini del revenge porn sono fortemente personali ed emotivamente dannose, e servono solo a degradare le vittime – prevalentemente donne,” si legge nella nota di Google postata sul proprio blog. “Così andremo avanti, onoreremo le richieste delle persone che vogliono che siano rimosse le immagini di nudo o di sesso esplicito condivise senza il loro consenso dai risultati di ricerca di Google”.
Mentre Jacqueline Beauchere, a capo dell’ufficio di Microsoft per la sicurezza online, in un post ha affermato: “Sfortunatamente il revenge porn è in crescita nel mondo. Può danneggiare praticamente ogni aspetto della vita di una vittima: relazioni, carriera, attività sociali. Nei casi più gravi e tragici ha anche portato al suicidio”. Con questo post ha annunciato l’adesione di Microsoft alla campagna del Revenge Porn.
Almeno per una volta i big della rete si stanno unendo per realizzare qualcosa che possa aiutare, in particolare le donne che sono di solito le vittime designate per questo tipo di vendetta.