Kim Dotcom ne ha passate veramente di tutte: da creatore e proprietario dell’ormai defunto Megaupload, ha dovuto rendere conto dell’operato del suo giocattolino in sede legale per poi passare alla sua ultima avventura, Mega. Bene, stando a quanto dichiarato di recente da lui, anche questa è terminata piuttosto male.
Kim Dotcom non lavora più per Mega, non ne è più il proprietario e non possiede più neanche un’azione della sua ultima creatura. Questo status gli consentirebbe maggiore onestà in merito alla bontà ed alla privacy di Mega, servizio cloud che gli sarebbe scivolato dalle mani per finire in quelle di un investitore cinese ricercato in Cina per frode, che avrebbe ottenuto la maggioranza nascondendosi dietro a numerosi prestanome. Questo pacchetto di quote sarebbe poi stato sequestrato dallo stato neozelandese. Questo è il quadro venuto fuori dalle ultime dichiarazioni di Kim Dotcom.
La società Mega, però, ha tenuto a precisare che le cose non stanno esattamente come le ha poste Kim Dotcom
e che la stessa non è parte di nessun procedimento giudiziario o sequestro; addirittura una piccola parte delle azioni sarebbero ancora in mano della famiglia Dotcom per mano della moglie di Kim. Su Twitter, lo stesso Dotcom ha dichiarato che farà luce la prossima settimana sulla questione Mega una volta per tutte.Nel frattempo, le vere intenzioni di Kim Dotcom sembrerebbero puntare alla competizione con la società da lui fondata. Allo scadere della clausola che gli impone la non concorrenza (a fine anno), l’ideatore di Megaupload sarebbe intenzionato a lanciare un nuovo (il terzo) servizio di cloud storage che nelle intenzioni dovrebbe essere: open source, gratuito, illimitato e criptato. Questa bella idea dovrebbe poi reggersi solo sul suo investimento e sulle donazioni degli utenti. L’unico augurio che si può effettivamente fare a quest’uomo è che, con la sua probabile e futura idea, riesca a rimanere lontano dalle polemiche e dai tribunali.