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L’Agcom si è attivata per contrastare l’aumento delle tariffe da parte degli operatori telefonici che furbescamente hanno ridotto il periodo del canone mensile da 30 a 28 giorni regalandosi così un mese in più all’anno.

L’Agcom, “pur riconoscendo la libertà commerciale degli operatori”, ha segnalato la vicenda all’Antitrust. Nel mese di luglio la vicenda era stata messa in evidenza da un intervista di Marco Pierani, responsabile rapporti istituzionali di Altroconsumo, alla Repubblica. Dalle analisi di Altroconsumo risulta che questa riduzione del periodo di validità del canone da 30 a 28 giorni comporta un aumento tra il 7% e l’8% sulle tariffe.

Tim, Vodafone e Wind però non hanno informato gli utenti di questo aumento, ma hanno inviato un sms solo per avvisare della riduzione del numero di giorni da 30 a 28. Le 4 settimane di conteggio portano ad un aumento delle tariffe di cui gli utenti devono essere informati.

La rimodulazione è partita ieri 2 agosto ed ha coinvolto sia i nuovi clienti che quelli di lunga data di Tim. Wind è partita con la nuova formula già a marzo e Vodafone a giugno con effetto solo sui nuovi clienti. L’autorità garante chiarisce che il problema è quello della segnalazione quasi in concomitanza dei tre operatori che hanno impedito, di fatto, agli utenti di ricercare offerte alternative a quella dei 28 giorni.

Una tempistica penalizzante per i consumatori e l’Agcom con questa segnalazione spera che “gli utenti possano acquisire maggiore consapevolezza della reale portata della manovra e scegliere con consapevolezza se esercitare il diritto di recedere dal contratto, passando ad operatori alternativi”. Ora è tutto nelle mani dell’Authority che dovrà decidere il da farsi e quindi prorogare di 60 giorni l’inizio della nuova fase di 4 settimane.

Dagli operatori nessun commento sulla vicenda. Anche se la loro posizione è abbastanza chiara visto che da uno studio Asstel con l’Università Tor Vergata è emerso che in 4 anni c’è stata una riduzione dei prezzi nella telefonia mobile del 49% soprattutto grazie agli abbonamenti mensili che ora sono invece di 4 settimane. Se effettivamente ci fosse stata questa riduzione gli operatori hanno trovato il modo di rifarsi, almeno in parte, ed è probabile che ne scoveranno anche altri.

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