Per la prima volta nella sua storia, Fiat Chrysler richiamerà 1,4 milioni di vetture a rischio per un attacco informatico.
Bisogna stare molto attenti alle intrusioni degli hackers. Lo sanno i produttori della Jeep Cherokee, hackerata a diversi chilometri di distanza soltanto due settimane fa. Recentemente persino un aereo della United Airlines è stato violato dai pirati informatici. Adesso, è a serio rischio di un attacco informatico un’elevata quantità di vetture appartenenti al marchio Fiat Chrysler.
La Harman International Industries Inc., che fornisce sistemi di infotainment per diversi esemplari di Fiat Chrysler e tanti altri produttori, ha parlato di ben 1,4 automobili richiamate in fabbrica. Inoltre, il Chief Executive di Harman Dinesh Paliwal ha aggiunto che il problema non esiste “in nessun’altra macchina che non appartiene al marchio Fiat Chrysler“. Di conseguenza, il rischio sarebbe circoscritto ai possessori di tali veicoli.
I prodotti di infotainment che la Harman Kardon fornisce a Fiat Chrysler appartengono ad un sistema telematico Uconnect collegato ad Internet, un pacchetto di aiuti alla guida e vari servizi di intrattenimento. Un’anomalia molto simile a quella riscontrata nella già citata Jeep Cherokee. Questo problema non ha fatto altro che intensificare il dibattito sulla sicurezza di veicoli sempre più tecnologici ed informatici.
Nel frattempo, Fiat Chrysler ha rilasciato un aggiornamento del software per tutte le vetture richiamate e ha fornito ai propri clienti un programma aggiuntivo per migliorare la sicurezza. L’azienda italo-statunitense con sede in Olanda si è però rifiutata di commentare tutto ciò che le sta accadendo. Paliwal ha invece aggiunto che il sistema Harman è “pulito e sicuro” e che il problema sarebbe nato a causa “di un buco” o “dell’apertura di una porta in rete”. Tuttavia, il richiamo dei veicoli non condurrebbe ad alcun impatto dal punto di vista finanziario. Harman lavora anche per altre marche automobilistiche di rango, quali BMW, Volvo e Daimler.